“Progettazione e gestione della Safety e Security degli eventi: Oltre le Circolari Gabrielli e Piantedosi”: è questa l’iniziativa della quale la Provincia di Avellino si fa promotrice nell’ambito del servizio “Assistenza e Supporto Tecnico Amministrativo ai Comuni” e che stamattina è stata presentata proprio a Palazzo Caracciolo.
Cinque incontri, distribuiti in altrettante zone dell’Irpinia, per formare ed informare sia le istituzioni pubbliche che i soggetti privati interessati, sulla creazione di procedure uniche per la Safety e Security delle manifestazioni e degli eventi, sopratutto in luoghi aperti e non originariamente destinati a questo genere di ospitalità, passando attraverso tutti i profili necessari: tecnici, legali e comunicativi.
A fare gli onori di casa, il sindaco di Serino, nonché consigliere provinciale con delega alla formazione, Vito Pelosi: «Quelli della Safety e Security sono aspetti fondamentali dai quali non si può più prescindere quando si organizza qualunque genere di manifestazione. Ci auguriamo che arrivi forte e chiaro il messaggio che questo ente intende inviare, investendo in prima persona sulla formazione degli attori in campo. Auspichiamo che tutti i comuni dimostrino apertura, spirito di collaborazione e impegno».
Al tavolo dei relatori, la presidente dell’associazione Quattroesse, partner del progetto, Alessia Rizzo: «Nei vari momenti formativi non trascureremo nessuna zona della provincia. Saremo nel Mandamento come nell’Alta Irpinia, e gli incontri varranno anche crediti per gli ordini professionali coinvolti. Nei prossimi giorni metteremo a punto il calendario e provvederemo a comunicarlo tempestivamente. Se soprattutto gli amministratori di un territorio si fanno portatori della sicurezza come cultura, davvero intesa come opportunità e non come ostacolo, si cresce tutti insieme e si creano belle occasioni di incontro».
Le conclusioni sono state affidate, invece, a Gerardo Rizzo, direttore tecnico della Omnia Service Engineering, la società affidataria del progetto: «C’è bisogno di salvaguardare le tradizioni storiche, le radici delle comunità che, spesso, sono rappresentate da eventi e manifestazioni in luoghi aperti. I problemi ai quali si va incontro sono decisamente maggiori e diversi rispetto a quando ci troviamo, ad esempio, in un teatro, dove tutto è già stato progettato a monte e bisogna solo organizzarsi in loco prendendo atto del preesistente. Negli eventi di piazza, nelle manifestazioni itineranti, occorre una minuziosa progettazione e un’attenzione particolare alla sicurezza che, invece, spesso viene dimenticata. Poi succedono avvenimenti spiacevoli e si cercano – inutilmente a posteriori – i colpevoli di un qualcosa che poteva essere evitato. Occorre esercitare l’arte della resilienza e dotarsi degli strumenti necessari per fare fronte alle situazioni e, per questo motivo, un percorso formativo dedicato è il migliore mezzo da attuare».