L’ovazione finale e cori anti Lega iniziali. Così la Calitri dello Sponz Fest si stringe attorno a Mimmo Lucano giovedì sera nel Vallone Cupo. L’ex sindaco di Riace, attualmente allontanato dal suo paese perché coinvolto in inchieste giudiziarie sul sistema di accoglienza dei migranti, da ospite diventa ospitato nella sua giornata in Alta Irpinia. E ringrazia gli organizzatori, accanto a lui Vinicio Capossela e il sindaco Michele Di Maio, per l’affetto dimostratogli. “La Costituzione italiana in questo ultimo anno è stata violata, chi dimostrava di avere il pugno più duro incassava maggiore consenso elettorale“, dice nel suo dialogo con l’antropologo Vito Teti, sotto un cielo nero e tuttavia pieno di stelle. “Io mi auguro che un giorno qualcuno risponda di questo male. Non voglio vendetta, ma giustizia“. Lo ascoltano in circa 2mila.
“L’accoglienza, l’apertura dei luoghi soprattutto per paesi del Sud con prospettive difficili, sono pratiche fondamentali – aggiunge l’amministratore calabrese -. Nelle aree interne non si può prescindere dall’apertura verso l’altro“. E sul “clima di odio nel Paese nell’ultimo anno e mezzo” Lucano dice: “Questa parentesi, questo anno che abbiamo vissuto, ci ha resi tutti delle persone più tristi. Con persone in fuga che scappano e devono anche subire le segregazioni e i sequestri. Odio, rancore e prevaricazione non pagano mai. Abbiamo bisogno di umanità“.
Teti aggiunge: “Riace è un antidoto alla pestilenza, a questi tempi oscuri e opachi e dominati dalla bestia”, e Capossela chiude l’incontro cantando la sua “Il povero Cristo”.