“Sto lavorando per te“. Lo ha detto due volte Vincenzo De Luca rivolto a Ciriaco De Mita ieri a Venticano. I due erano entrambi nella cavea dell’anfiteatro comunale per la firma dell’intesa tra Regione, Asi e Comuni per l’avvio delle Zes. De Mita, sebbene fosse l’unico a non indossare la fascia tricolore, era lì come altri 39 sindaci in veste di guida della sua comunità.
Al momento del saluto iniziale e poi durante il suo discorso, il governatore lo ha rassicurato. “Sto lavorando per te. Stiamo facendo il possibile per recuperare altri fondi“, ha detto con riferimento al Progetto pilota Alta Irpinia. De Mita non si è scomposto, ha annuito. “Voglio proprio vedere“. Il discorso del numero uno della Giunta regionale, del resto, ha più volte sottolineato come al momento, pure sulle Zes partite ufficialmente ieri, non ci sia grande disponibilità finanziaria. 150 milioni di euro per tutto il territorio nazionale.
Ma De Luca, trovandosi a parlare in provincia di Avellino e alla presenza dell’ex presidente del Consiglio che oggi è anche presidente della Città dell’Alta Irpinia, non ha voluto ignorare il tema aree interne. A quasi cinque anni dall’avvio della sperimentazione in Alta Irpinia sono arrivati 3,7 milioni di euro da Roma spesi tutti in sanità, una decina di milioni da Napoli andranno per lavori a edifici e siti della rete museale. Nel frattempo si sta lavorando all’azienda forestale. Cifre ancora tutto sommato minime se rapportate al protocollo d’intesa firmato a Nusco dagli stessi De Luca e De Mita con il quale si garantivano 200 milioni di euro, anche se molti di essi riservati a progetti collaterali come la Lioni-Grotta e la riapertura della ferrovia Avellino-Rocchetta.