Le rassicurazioni dell’Asl di Avellino non convincono, anche perché oltre a confermare la scomparsa della direzione sanitaria all’ospedale “Criscuoli” non chiariscono nemmeno il futuro di Dialisi e Farmacia ospedaliera. A Sant’Angelo dei Lombardi c’è stato un confronto, pubblico, tra il sindaco Rosanna Repole e il commissario Asl Mario Ferrante. L’occasione è stata l’inaugurazione del centro antiviolenza. Il clima non era dei migliori, così la Giunta santangiolese ha approvato una delibera a difesa dell’ospedale dopo un convegno che ha ribadito le posizioni. L’Asl costretta a tagliuzzare per questioni economiche. Sant’Angelo e l’Alta Irpinia che insistono anche sul valore simbolico di una direzione sanitaria. Niente, la partita è destinata a continuare.
SANT’ANGELO, LA GIUNTA APPROVA LA ‘MOZIONE CRISCUOLI’
“Nel Presidio di Sant’Angelo non esiste più a direzione sanitaria pur rivestendo un rilevante ruolo di coordinamento con il Polo Riabilitativo Don Gnocchi. La unità operativa complessa di Nefrologia e Dialisi è diventata semplice funzionalmente in carico alla unità complessa di Nefrologia e Dialisi di Solofra, senza una puntuale verifica del volume delle attività svolte a Sant’Angelo. Non è più prevista la unità semplice di Farmacia Ospedaliera, sebbene la sussistenza non avrebbe comportato ulteriori oneri in carico all’Azienda. Sebbene la Direzione Aziendale prima, e la gestione commissariale dopo, assicurino la presenza delle farmacie nel Presidio la stessa non è più giuridicamente contemplata”. Questa in estrema sintesi è la premessa delibera. Per cui ci si rivolge alla Amministrazione Regionale ed alla Asl di rivedere la programmazione effettuata con la Delibera n. 231 del 16 febbraio 2016. Chiedendo, inoltre, di adottare con estrema urgenza i provvedimenti tesi a bloccare l’esecutività, in quanto danneggia il Presidio Ospedaliero di Sant’Angelo dei Lombardi“.
Questo in estrema sintesi il contenuto della delibera. Il Comune promette battaglia. Anche perché, come ribadito oggi dal sindaco Repole, è paradossale che mentre si parli di sviluppo, progetto pilota e fondi europei, il nosocomio di riferimento dell’intera area venga penalizzato e reso nei fatti una dependance di altre strutture.
L’ASL INVITA A NON FARE ‘ALLARMISMO’.
In mattinata il commissario Ferrante aveva detto: “Non fate allarmismo sociale. L’ospedale di Sant’Angelo è un ospedale che ha peculiarità da cui non si può prescindere. E’ sempre stato tenuto in considerazione. Abbiamo un nuovo pronto soccorso degno di questo nome. Abbiamo migliorato il punto di chirurgia e medicina di supporto della Don Gnocchi, funziona. Purtroppo c’è stata la tegola della Corte dei Conti. Unico neo è la direzione sanitaria che momentaneamente non avrà più la stessa funzione. Ma in futuro ci metteremo mano. Altro problema è la dialisi. C’è qualche criticità ma mi impegno a fare di più. Col progetto pilota che ha dei fondi a sé metteremo altri servizi. Non sono unita operative che fanno un ospedale. Devono esserci gli uomini che fanno le cose. Se qualcuno vuole strumentalizzare io non posso fare nulla. Ospedale è nella volontà di tutti. Non sgarrupiamo“.
LE REAZIONI. Ma le risposte alla relazione di Ferrante ci sono state, anche subito. La consigliera di Parità, Mimma Lomazzo: “Caro Ferrante, se lei mette mano all’ospedale sono a fianco del sindaco e dell’Alta Irpinia“. Mentre anche la presidente del Consiglio regionale, Rosetta D’Amelio, ha dichiarato: “L’Ospedale è un segnale nell’ambito del progetto pilota. Non sempre la Corte dei conti ha ragione. Perciò ho già contattato i commissari regionali Polimeni e il nuovo coordinatore dell’area sanità, il dottor Postiglione, già direttore amministrativo a Sant’Angelo. Bisogna rivedere atti aziendali non approvati dalla regione. Non è più tempo di incarichi. Ma non possiamo permettere altri tagli di servizi ai cittadini“.