Rimini, Firenze e poi Venezia. Ecco le capitali del tempo libero in Italia secondo la classifica stilata da Il Sole 24 Ore. Presenze nei teatri, attività ricreative, cinema, concerti, mostre, ristoranti e bar. In base a questi indicatori c’è la graduatoria, che vede Avellino al 100esimo posto su 107. Fanalini di coda Enna, Isernia e Agrigento. In Campania la provincia più viva è Napoli (43). Non bene Benevento, si perdoni il gioco di parole (88).
I dati di Avellino e provincia risultano estremamente negativi in molte delle singole classifiche. Per densità turistica è alla posizione numero 103. Guida sempre Rimini e chiude Rieti. 98esima per permanenza nelle strutture. E sempre sul tema va meglio sul fronte del numero di agriturismi ogni mille chilometri quadrati (53esima). Per spesa media negli spettacoli siamo al 90esimo posto. Per ristoranti e bar ogni 100mila abitanti al 78esimo. Per librerie al 72esimo. Meglio sulla presenza di cinema (52). Nel teatro chiudiamo drammaticamente la classifica, un elenco fa riferimento al numero di spettacoli ogni mille abitanti. Nella spesa media per cinema e teatro la posizione è la numero 87. Molto male per il numero di concerti (103). 92esimi per numero di mostre. E all’81esima posizione per numero di eventi sportivi.
Nulla di nuovo per quanto ci riguarda. Se per alcune voci la questione potrebbe anche essere spiegata con la carenza di domanda (ma qui dovrebbe aprirsi un serio dibattito), i numero sul turismo ci restituiscono una provincia poco attrattiva e per niente brava a intercettare flussi. Lo dicono i dati.
“L’Indice del tempo libero – si legge sul Quotidiano – nasce dall’incrocio di 12 indicatori, ciascuno dei quali fotografa un diverso aspetto del tempo libero speso sul territorio da turisti e residenti: l’attrattività, la diffusione di bar e ristoranti, di librerie e agriturismi, l’offerta in termini di spettacoli, ma anche la spesa al cinema o a teatro”.