Tentato sequestro con metodo mafioso: cinque arresti ad Avellino

Questa mattina ad Avellino i Carabinieri del Comando Provinciale hanno dato esecuzione a 5 misure cautelari coercitive, due in carcere e 3 in regime di arresti domiciliari, emesse dal GIP presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Napoli, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di tentato sequestro di persona con l’aggravante di aver agito con modalità mafiose.

Le indagini, condotte dai militari del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo ed avviate lo scorso mese di marzo, hanno permesso di appurare che i cinque si sono resi responsabili, con condotta perdurante e in atto fino al momento degli arresti, della pianificazione e dell’organizzazione del sequestro di persona di un pregiudicato del capoluogo irpino, legato ad alcuni di essi da rapporti lavorativi, per aver rubato 16mila euro in contanti da una cassaforte ritenuta parte dei proventi di attività illecite.

Le attività investigative hanno consentito inoltre di accertare che gli indagati, per attuare il sequestro di persona che già avevano messo in atto, hanno operato una serie di preparativi come in particolare la localizzazione della vittima con l’ausilio di Facebook e applicazioni su smartphone e con ripetuti sopralluoghi nella provincia presso vari alberghi, minacciando di gravi ritorsioni e vendette parenti, amici e la fidanzata dell’uomo, per acquisire informazioni o contattarlo e convincerlo a rientrare ad Avellino. La vittima infatti nel frattempo si era rifugiata fuori regione.

Durante le fasi dell’organizzazione i principali indagati hanno dettagliatamente impartito ordini agli altri complici affinché si recassero a Roma, muniti di fascette in plastica per sequestrare la vittima, non solo per recuperare la somma di denaro e portarlo al loro cospetto, ma anche per potergli dare una severissima lezione per il gesto subito, finanche paventando di ammazzarlo. L’azione criminale è stata comunque scongiurata solo grazie all’intervento degli investigatori che sono riusciti ad accertare le intenzioni degli arrestati, facendo cambiare alla vittima la località di rifugio. Non avendo più modo di rintracciarlo hanno interessato anche un investigatore privato. Nel corso dell’operazione, a cui hanno preso parte oltre 50 militari, unità cinofile del Nucleo Carabinieri di Sarno (SA) ed un velivolo A109 Nexus del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pontecagnano (SA), sono state inoltre eseguite numerose perquisizioni domiciliari e locali.

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