All’inizio della quarantena scoppia una polemica durissima intorno all’ospedale Criscuoli di Sant’Angelo dei Lombardi. Il depurato del Movimento 5 Stelle, Generoso Maraia, si oppone all’ipotesi di sei posti si terapia intensiva al Criscuoli. E sta scatenando una rivolta di mezza Alta Irpinia, anche perché da qualche giorno si inizia a chiedere con forza, lo hanno fatto sindaci e movimenti civici, un reparto ad hoc.
Così il parlamentare arianese ieri sul sul profilo. “Non condivido affatto, da un punto di vista tecnico e logistico, la scelta di preferire il Presidio Ospedaliero Criscuoli di Sant’Angelo dei Lombardi all’Ospedale Sant’Ottone Frangipane di Ariano Irpino, per l’attribuzione di nuovi posti letto in terapia intensiva. Si sta registrando una grave carenza di posti letto in terapia intensiva e di organico del personale sanitario ed OSS presso l’ospedale arianese, il quale, non mi stanco di dirlo, è inquadrato nell’ambito della Rete Ospedaliera Campana come struttura DEA di I Livello. Presso il presidio ospedaliero Criscuoli di Sant’Angelo dei Lombardi, non esiste attualmente un reparto di terapia intensiva, e, di conseguenza, i 6 posti letto non possono essere allestiti nell’immediato, bensì entro tempi lunghi (30 giorni). L’Ospedale Frangipane, invece, avendo già a disposizione un reparto di terapia intensiva, è già predisposto ad accogliere, in tempi rapidi, ulteriori posti letto.
Dunque, perché la Morgante e la Regione preferiscono dare posti letto al Criscuolo di Sant’Angelo dei Lombardi, nel quale addirittura manca una tendostruttura pre-triage per i casi sospetti di contragio? Senza struttura pre-triage non si possono far ricoverare soggetti positivi al Covid-19. L’adeguamento del Criscuoli, che manca di funzioni basilari, non può certo avvenire in trenta giorni. In questo modo si rischia di causare seri problemi, sia ad Ariano che a Sant’Angelo dei Lombardi. Non certo per volontà campanilistiche, ma anzi, per garantire adeguati livelli di tutela della salute in entrambe le strutture sanitarie, la Regione Campania e la Direzione Generale ASL di Avellino devono prima di tutto attuare un celere adeguamento dell’ospedale di Ariano, anche rimodulando l’utilizzo degli spazi interni della struttura”.
Una tra le varie risposte che si rincorrono in queste ore su Facebook è quella di Tony Lucido, presidente della ProLoco Alta Irpinia di Sant’Angelo dei Lombardi. “Uno squallido, improduttivo, stupido campanilismo che mortifica l’intelligenza e la sensibilità dei cittadini di Ariano Irpino. Si smetta di abusare della pazienza della gente dell’Alta Irpinia. È ammirevole che ogni cittadino ami la propria Comunità, ma quando poi ci si candida a rappresentare un territorio, ci si deve sforzare di rappresentare complessivamente i bisogni, i problemi, le ansie e le aspettative di tutto il territorio, non mortificando una parte a a favore di altra. Non è la prima volta che questo illustre onorevole interviene su queste tematiche della sanità con la delicatezza di un un’elefante! Evidentemente sarà sfuggito al parlamentare di approfondire, di studiare meglio, il ruolo di deputato previsto dalla nostra costituzione di soggetto, quando eletto svincolato appartenenza (di mandato, di partito e territorio). Ma egli continua imperterrito lungo la strada della difesa del “particulare” che si voleva combattere!
Ma mi sia consentito ricordare al giovane parlamentare, di essere su posizioni arretrate, di notabiliato di altri tempi. Sono passati decenni, se non secoli, già dai tempi di De Sanctis, si parlava di faziosità campanilistica, come momento dell’esaltazione dell’appartenenza, dell’identità, ma con la consapevolezza di una visione complessiva, territoriale per la soluzione delle difficoltà, per dare risposte ai problemi, con una visione complessiva del contesto territoriale. Pensare che mortificando, svuotando l’Ospedale Criscuoli di Sant’Angelo dei Lombardi, baricentrico in Alta Irpinia, senza concorrenza di privati in zona, si possa potenziare altro Ospedale, in zona diversa, distante, si capisce che la storia non ha insegnato nulla o niente”.
“Si sono tolti servizi ad un territorio, non si è fatto crescere l’altro Ospedale, anzi. Allora – continua Lucido – mi sarei aspettato che da un giovane parlamentare, anziché l’accanimento contro l’Ospedale dell’Alta Irpinia, invece l’impegno per il potenziamento della rete ospedaliera complessiva delle zone interne, dell’Irpinia. Facendo ed alimentando una stupida guerra tra i poveri, non si combatte la desertificazione della dorsale appenninica. Non si alimenta la guerra dei poveri, non si dividono i figli deill’Irpinia, come dicono ad Avellino, per una scella di baccalà. On.le Maraia, si faccia notare per una proposta articolata, intelligente, complessiva di miglioramento della qualità della vita dei cittadini delle zone interne, per cui valga la pena di restare. Assuma atteggiamenti adeguati al ruolo di rappresentate di un territorio, già troppo mortificato. Rispetti la gente dell’Alta Irpinia, rispetti il ruolo e la funzione dell’Ospedale dell’Alta Irpinia “Criscuoli”, costato sacrifici immensi, mai ricambiati alla comunità di Sant’Angelo dei Lombardi, se mi consente, rispetti la meravigliose testimonianze date nel tempo dai dipendenti dell’Ospedale, brillanti medici, infermieri, tecnici, operatori sanitari, amministrativi, ecc.ecc. che in numero ridotto, non sempre assecondati, da amministrazioni aziendali, ha assicurato qualificate risposte di assistenza, con servizi e cure in ogni condizione ad un bacino di popolazione sparsa su un territorio vasto e con disagiate condizioni orografiche e delle strade”.
E ancora: “Una struttura ospedaliera, il Criscuoli, che con quella di Bisaccia, ha pagato il prezzo più alto alle logiche dei tagli ed accorpamenti. Oltre alla soppressione del De Guglielmo, il Criscuoli ha visto nel tempo ridursi i posti letto di Medicina Generale, della Chirurgia Generale, la soppressione della Ostetricia e Ginecologia, della Pediatria, dell’Ortopedia, dell’SPDC, della scomparsa dell’attività di Urologia, della Chirurgia vascolare, dell’Otorino e della Foniatria, della Nefrologia, della mancata attivazione della Rianimazione e poi dell’UTIC, molto altro ancora. Nonostante tutto, grazie a capacità organizzative e professionalità, di medici ed operatori legati al lavoro ed al territorio, si sono conquistate strutture ed apprezzamenti, Tossicologia, Diagnostica di qualità, Dialisi, ambultori di riferimento, ecc., ovviamente passando anche per la qualificata struttura di riabilitazione Don Gnocchi. Per concludere, quando e se vuole un confronto pubblico, per parlare di queste cose, per aiutarla a conoscere meglio le problematiche. I problemi del suo paese, la splendida cittadina di Ariano, non si risolvono mortificando, depredando il territorio circostante, ma facendo crescere complessivamente la qualità della vita. Mediti, onori l’intelligenza degli arianesi, non pensi più di mortificare l’intelligenza di quelli dell’Alta Irpinia” , è la conclusione.