Sindaco assolto. I reati contestati erano abusi e omissione in atto d’ufficio. Succede a Caposele, dove termina una vicenda durata anni per il primo cittadino Pasquale Farina. Il processo partiva dalla denuncia di un cittadino che contestava al sindaco una disparità di trattamento nei suoi confronti. Il sindaco si era costituito in un giudizio in cui si chiedeva l’usucapione di un terreno comunale. Secondo il denunciante, la fascia tricolore non si era opposto in altri procedimenti simili. Da qui la contestazione di abuso d’ufficio. Ma a Farina veniva anche contestato di non avere revocato l’assegnazione di un alloggio popolare ad un altro cittadino di Caposele, nonostante questi avesse compiuto lavori abusivi sull’alloggio popolare per invadere un suo terreno. Ed ecco l’accusa di omissione in atti d’ufficio.
Celebrata l’udienza preliminare, il sindaco Pasquale Farina era stato rinviato a giudizio nel 2005 dal GUP Fiore. Dopo due anni di udienze davanti al Collegio Penale del Tribunale di Avellino, giovedì mattina il sindaco è stato assolto con formula piena (perché il fatto non sussiste). Presidente del collegio la dott.ssa Spella. Si attendono le motivazioni (riservate in 90 giorni). “Ma appare chiaro che il Tribunale ha aderito alle argomentazioni della difesa – spiega l’avvocato Alfonso Sturchio, che assiste il sindaco -. Argomentazioni che vertono su due punti importanti. La costituzione in giudizio del Comune di Caposele nel procedimento di usucapione è stata assolutamente legittima poiché la richiesta presentava aspetti assolutamente peculiari rispetto alle altre. E inoltre – continua Sturchio – a seguito della denuncia sulle presunte attività illecite nella casa popolare, il sindaco ha compiuto una idonea istruttoria che ha accertato il diritto dell’assegnatario a mantenere l’alloggio popolare Con la sentenza di ieri si conclude la serie di quattro processi che ha visto coinvolto il sindaco Farina, scaturiti da denunce degli oppositori per presunti abusi d’ufficio, finiti tutti con sentenza di assoluzione piena o di proscioglimento al termine delle indagini“. Scongiurata inoltre l’applicazione della legge Severino.
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