Pensando a Torella viene in mente la penultima amministrazione comunale. Che non era targata 5stelle, ma era caratterizzata da molti simpatizzanti pentastellati in maggioranza. Quell’amministrazione non durò molto con un sindaco vicino al Pd. Così è quasi simbolico l’arrivo dei candidati del Movimento in Alta Irpinia. La loro campagna elettorale, in questo pezzo rilevante e decisivo di collegio, comincia proprio a Torella dei Lombardi. Nel Martin’s rooms Pub. “Quando iniziavamo l’attività nei Meetup ci incontravamo nei bar, siamo cresciuti nei bar“, esordisce Generoso Maraia, uno degli sfidanti di Giuseppe De Mita nel collegio. “Altri invece hanno ricoperto ruoli importantissimi senza essere stati mai eletti“, aggiunge Maraia riferendosi proprio all’esponente di Civica Popolare. Sarà il primo e unico attacco frontale della serata. Dopo giorni di botta e risposta si pensa a spiegare l’approccio del M5S ai potenziali elettori. Introdotto dall’attivista Piero Sanacore, al fianco del 37enne arianese c’è il professor Ugo Grassi che è candidato al Senato.
Nel suo discorso Maraia va dritto al punto: “A me non piace il termine rivoluzione culturale. Se manca il lavoro la gente andrà a bussare alle porte dei politici sempre. Io non approvo ma non mi scandalizzo per questo. Il punto è che il sistema va cambiato radicalmente“.
E parla degli investimenti sbagliati: “La politica di queste zone è stata ed è miope. Si fanno investimenti sbagliati, si punta su persone sbagliate e non si fanno arrivare gli imprenditori che davvero possono dare sviluppo. E’ successo per l’Irisbus, perché Del Rosso non ha soldi. Oppure succedono cose assurde per l’Alta Velocità. E’ mai possibile che si pensi a un’opera di 200 milioni quando ne hanno a disposizione solo 40? Vogliono fare un’opera senza soldi con i lavori che durino altri 30 anni? Ed è mai possibile che sul piano sanitario la manager Maria Morgante ci metta un anno per fare un atto aziendale? Conoscere i problemi, valutare i bisogni e darsi degli obiettivi: questo sarà il nostro compito“.
Nel suo intervento Ugo Grassi cita le potenzialità che vede in questa terra. Lui è partenopeo. Ma affronta soprattutto la relazione tra voto e lavoro. “Mi sto ponendo un problema. Ma i nostri elettori che si aspettano? Quelli nuovi intendo. Io non voglio essere eletto sulla base di un equivoco. Se un deluso da altri partiti vuole un cavallo che vada allo stesso trotto siamo rovinati. Noi vogliamo rimettere in ordine il sistema sul piano teorico. Ma governare sul piano pratico non è un’attività esoterica e difficile come gli altri vogliono far credere“. L’importante è individuare le priorità, ridurre gli sprechi, avere un’idea di Irpinia lontana dalle grandi opere, soprattutto se non vengono completate. Questa in sintesi la tesi del docente universitario.
Seduti al pub attivisti storici del Movimento come Angelo Verderosa e Ivan Melillo. Giovani e anziani tra i tavoli per la prima tappa altirpina.