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Ucraini Irpini: ‘Superare modello emergenza per accogliere i profughi’

Ucraini Irpini, Confcooperative Campania, Arci Avellino e Acli Avellino hanno presentato un progetto alla Prefettura per gestire al meglio
l’imminente arrivo di richiedenti asilo dall’Ucraina. “Serve costruire servizi sul territorio.” – dichiara Oksana Bybliv, presidentessa
di Ucraini Irpini – “Gli ucraini possono venire in Italia senza richiedere immediatamente asilo politico considerata la possibilità in caso di possesso di visto sul passaporto di soggiornare legalmente fino a 90 giorni, effettuando dichiarazione di presenza entro 8 giorni dall’arrivo in questura. Dopodiché potrebbe essere attivata la direttiva 55/2001 che prevede il rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo della durata annuale.”

“Non servono posti letto, ma un’accoglienza diffusa sul territorio” – Francesco Melillo, Referente Comitato Territoriale Avellino Confcooperative Campania – “non dobbiamo ripetere gli errori commessi pochi mesi fa quando è iniziata la crisi afghana. Il modello è quello dei SAI e va superata la gestione emergenziale: il tema dei richiedenti asilo è ormai un tema strutturale e le guerre in questi anni non si sono mai fermate. Bisogna ampliare i SAI e investire fondi straordinari per gestire processi di integrazione nel territorio che siano fonte di sviluppo e che tutelino i diritti umani”.

“Vanno da subito attivati servizi territoriali e non solo dormitori per aiutare tutte le persone che stanno arrivando in queste ore.” – continua Stefano Iandiorio, presidente dell’Arci Avellino – “Ci sono molte associazioni già attive su questo fronte nel territorio e che sono pronte a mettersi a disposizione, oltre a una comunità ucraina numerosa e inserita che si è da subito attivata con le realtà locali per costruire meccanismi di solidarietà e assistenza.”

“Abbiamo pochissimo tempo” – conclude Alfredo Cucciniello, presidente delle ACLI di Avellino – “per fortuna in queste ore c’è stata tantissima solidarietà da parte dei cittadini avellinesi, ma rischia di non bastare. Serve organizzazione e un sistema strutturato che permetta di superare le singole emergenze. Perseverare sugli stessi errori in materia di accoglienza e integrazione non ci
farà andare avanti”.

IrpiniaPost

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