Non tutte le band rientrano in una definizione, soprattutto nei periodi delle rivoluzioni in musica e di costume. Verso la fine degli anni 70 il punk era un masso che cadeva dall’alto, che si ruppe presto in tanti frammenti. I Wire furono uno di questi. Più vicini a Cure, Television, Talking Heads che a Public Image Limited e Sex Pistols. E nonostante questo abbastanza lontani pure dai Clash. Un sound particolare. Minimalista e geometrico, essenziale solo all’apparenza. Ipnotico tavolta. Ossessivo, tagliente a tratti. Vene melodiche anche. Venivano considerati degli intellettuali nel genere. E restano uno di quei gruppi che influenzarono il corso degli anni 80, quindi anche i nostri tempi musicali da tempo vicini a quel decennio.
Per questo e per mille altri motivi, l’appuntamento live di Avellino è imperdibile. Non andarci sarebbe come perdersi un pezzo di storia della musica rock, in un’Irpinia che su questi lidi offre sempre pochino. Sabato 6 ottobre 2018, ore 21:30 all’Auditorium Conservatorio “Cimarosa”. Mille motivi, dicevamo. E tra questi c’è il fatto che anche col tempo questi non più giovanotti inglesi abbiano scritto pezzi meravigliosi. Uno su tutti “Adapt”. In poche parole non c’è il rischio di assistere al concerto di quattro sfibrati di fine anni 70…
La band guidata da Colin Newman ha poi dato alle stampe nel 2017 l’ultimo album in studio Silver/Lead. “Avellino si conferma una tappa imprescindibile nella nuova dorsale italiana della grande musica internazionale grazie alla collaborazione tra FITZ Associazione Culturale Promozione Eventi Grinding Halt Concerti e O’live produzioni”, dicono gli organizzatori. I biglietti (20€ + diritti di prevendita) sono disponibili presso Godot Art Bistrot . Camarillo Brillo Dischi . Disclan Salerno . Doodah Salerno . Echoes Vintage Music Store e sul circuito Go Due.