Un sabato di protesta pacifica, ma un richiamo forte alle Istituzioni e un appello alla Procura. Dalla Novolegno fino allo Stir hanno manifestato gli abitanti della Valle del Sabato. Erano tanti, tantissimi, al grido di “mò basta”. Stop inquinamento si chiede in una delle zone più critiche della provincia sul fronte ambientale. C’erano cittadini, associazioni come “Salviamo la Valle del Sabato”. I parroci. Poi i sindaci della zona ma anche l’assessore all’ambiente di Avellino Agusto Penna e il deputato di Sel Giancarlo Giordano.
Si cammina in protesta e le scene sono tristi. Si protesta per i propri cari morti di cancro. “Ormai in uno famiglia in questa zona si piange un morto per tumore”, dicono le associazioni e la gente.
“Chiediamo uno sforzo da parte di chi ha responsabilità istituzionali. I nostri dirigenti prendano atto che questa zona va risanata, va salvata” dice il parroco don Mario Cella. Ma le denunce si sono tradotte anche in atti formali. Ieri è stato consegnato un esposto al procuratore Rosario Cantelmo. Per evitare che la valle del Sabato diventi il polo per lo smaltimento di rifiuti in provincia di Avellino. E si chiedono ovviamente analisi e monitoraggi. Di inquinamento si muore, lo sanno tutti. Ma la gente chiede che qui venga certificato e in futuro evitato.
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