Così lo ricorda la consigliera Giuseppina Nadia Tufano, che in queste ore sta raggiungendo Varese per i funerali di Stato. “Ero una bambina di undici anni nel 1980, anno in cui l’Irpinia fu scossa e sconvolta da un tragico terremoto, eppure ricordo che l’Onorevole Zamberletti, avvolto nel suo cappotto color cammello, con il suo sorriso sornione, gli occhi vigili e rassicuranti. Si presentò, subito dopo il sisma, in una Conza ormai quasi completamente distrutta. Agli occhi di tutti si rivelò un vero irpino per il senso pratico con cui risolse l’emergenza. A lui il merito di aver non solo coordinato i soccorsi, ma aver diffuso la cultura della prevenzione delle calamità naturali, nonché la necessità di un efficiente coordinamento nel fronteggiare e mitigare le relative conseguenze”.
Felice Imbriani, sindaco nei giorni del terremoto, scrive: “Nel buio profondo della tragedia, come fulgida cometa apparisti ed accendesti nei nostri animi la fiammella della speranza prima e la certezza della rinascita dopo. On Zamberletti, a te ci riferimmo noi sindaci del terremoto ed a noi tu desti fiducia: insieme ricostruimmo l’Irpinia! Materialmente ed anche economicamente! Impossibile dimenticarti!”.