Il padre comboniano Alex Zanotelli a sostegno dei comitati e di parte della politica per l’acqua pubblica. Un appello alla rivolta civile che arriva da Montella, uno dei paesi dell’acqua. Il tutto contro la legge di riordino regionale che secondo i sindaci toglie poteri e ristoro ai comuni (come ha ribadito Ferruccio Capone). Ma soprattutto contro le società private che per Zanotelli si divideranno l’Italia nel progetto renziano. Nello specifico un “no” alla fusione tra l’indebitato e disastrato Alto Calore e la sannita Gesesa (con quote Acea). Una fusione che produrrebbe l’equazione acqua-profitto, contraria all’esito referendario sull’acqua. Di incostituzionalità ha parlato il deputato di Sinistra Italiana Giancarlo Giordano, che lunedì proporrà al suo gruppo di impugnare la legge.
Mentre da Zanotelli un invito alla mobilitazione: “L’acqua è il bene più prezioso che ha l’Irpinia – ha esordito -. ma è incredibile che sia soggetta alla legge del mercato. L’acqua è diritto umano universale, determina la sopravvivenza delle persone. Ed è condizione per l’esercizio degli altri diritti sociali. Se i politici vogliono rimanere dove sono devo liberarsi dalle banche e dai poteri forti. Il progetto renziano sul Meridione è quello di farlo conquistare da Acea. Quello che sta avvenendo qui in Irpinia è semplice. La Gesesa vuole entrare in Alto Calore e voi non potete accettarlo. E’ questione etica e morale. E il problema è che ai comuni è stato tolto tutto. Anche sull’energia è inaccettabile l’assalto delle multinazionali, come nel caso dell’eolico. Siamo davanti a una crisi ecologica spaventosa”. E poi ai sindaci: “Dovete mandare una lettera a ogni cittadino per far conoscere quello che sta succedendo”. Presenti al tavolo anche i comitati No Eolico selvaggio e No Triv. Roberto De Filippis ha invitato i movimenti a unirsi in un’unica grande battaglia per l’ambiente in Irpinia.