Il segretario generale dellaCgil irpina, Franco Fiordellisi, ricorda il tragico sisma che sconvolse la nostra provinciae traccia un quadro a tinte molto fosche: «A 39 anni dal terremoto del 23 novembre 1980, un pensiero non può che essere rivolto alla condizione drammatica vissuta dall’Irpinia in particolare rispetto alla prevenzione e protezione dei cittadini, ma anche, sicuramente, in termini di cittadinanza attiva». «La vicenda delle scuole così come quella dei viadotti – le cui verifiche sulla stabilità e conformità strutturali sono state avviate soltanto dopo delle tragedie – sono paradigmatiche di questa insicurezza diffusa che spesso provoca tragedia e perdita di vite umane. A distanza di 39 anni da un sisma devastante, che oltre a distruzione e morte ha generato tanto clientelismo con un cambio in negativo dell’etica sociale,è ancora reiterato sistematicamente un modus operandi che ha determinato l’attuale condizione di drammaticità». «Insomma, è triste ammetterlo ma in un’area sismica come la nostra si continua a speculare sulla pelle delle persone senza riuscire a predisporre un programma di gestione dell’emergenza e misure di contrasto a ogni abuso, dalle costruzioni delle abitazioni alle grandi opere che, come i viadotti, sono insicuri e senza adeguata manutenzione, per cui se dobbiamo “sperare” ancora oggi nella magistratura, vuol dire che ancora c’è molto da fare per realizzare, rispettando a pieno i criteri antisismici». comments
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