Il borgo più strano d’Italia è a due passi da Avellino: qui l’unico abitante è il muschio | Tempo fermo al 1825

paesaggio con muschio

Il muschio che ricopre tutto (Foto di Yukitaka Iha su Unsplash) - irpiniapost.it

Poco lontano da Avellino si trova il borgo più strano, dove ogni rumore è attutito dall’unico protagonista: il muschio.

Le piccole gemme nascoste d’Italia sono sempre un mistero. Alcuni luoghi sembrano sospesi nel tempo, luoghi dove il passare dei secoli non ha intaccato l’essenza, dove la modernità sembra un concetto che non è mai arrivato.

Ci sono borghi che ti sorprendono con la loro tranquillità, e ti accorgi subito che non sono solo dei semplici punti sulla mappa, ma delle vere e proprie isole di pace.

Forse è quel silenzio che ti avvolge appena arrivi, come se ogni suono fosse assorbito da una forza misteriosa. Una forza che viene dalla natura stessa. E che ti fa chiedere se forse non abbiamo sbagliato tutto, se il segreto della felicità non sia proprio questo.

Così accade quando ti rechi in un piccolo borgo poco distante da Avellino, dove a farla da padrone è il muschio, che sembra aver preso possesso di ogni angolo.

Nei pressi di Avellino il borgo più strano

Si tratta di un piccolo comune di montagna, che ha tutto il fascino di un paese antico e un panorama mozzafiato. Situato a 914 metri sul livello del mare, è infatti conosciuto come il “Balcone dell’Irpinia” per la vista panoramica che offre su tutta la valle.

Un borgo che, come spesso accade, è  anche un luogo dove si respira una calma fuori dal comune, quasi surreale. Sarà la presenza del muschio che attutisce i suoni?

muschio
Muschio (Foto di lemahijo_ pg su Unsplash) – irpiniapost.it

Il muschio protagonista

Non è esattamente disabitato Nusco – questo il suo nome – poiché la popolazione è di circa 4000 abitanti. Ma qui il protagonista è davvero il muschio, che si trova in abbondanza ovunque, e da cui proviene appunto il nome. Piccolo si, ma non per questo poco interessante. Puoi visitare la Concattedrale di Sant’Amato, che con la sua facciata maestosa racconta una storia che affonda le radici nell’XI secolo. O l’Episcopio, un edificio storico che risale al XVIII secolo, e che oggi ospita anche il Museo Diocesano.

Ma Nusco non è solo un luogo di pace, poiché celebra anche la tradizione con eventi come la “Notte dei Falò”, una festa in onore di Sant’Antonio, che accende le strade con grandi fuochi e allegria. E la “Sagra ri li Cicaluccoli”, dove puoi assaporare la pasta tipica del borgo, i famosi gnocchi fatti a mano che si mangiano con il ragù o con una salsiccia speciale, il “puzzendu”. Quale occasione migliore per assaggiare anche le altre specialità del luogo? Un luogo che, non lo dimentichiamo, è stato inserito tra i Borghi più Belli d’Italia.