Lavoro, da oggi il tuo datore ti può controllare il telefono | “Per il bene dell’azienda”: devi stare zitto e subire

Problemi sul posto di lavoro (foto freepik) - irpiniapost.it
Da oggi il tuo capo può controllare anche il tuo telefono. Ma tranquillo: è “per il bene dell’azienda”. Fino a che punto?
C’era una volta il posto di lavoro. Un luogo sacro dove si timbrava, si lavorava, si sbuffava al caffè delle 10:30 e si sperava che il capo fosse in ferie. Poi, come in ogni favola moderna, è arrivata la tecnologia. E con lei le cose sono cambiate e non è finita benissimo.
Oggi, il concetto di “essere presenti” al lavoro non si limita più alla tua scrivania, alla tuta sporca di cemento o al furgone bianco con la scala sopra. No. Oggi devi essere presente ovunque. Anche se non ti vedi, ti si vede. Sempre. Ovunque.
Non importa che tu sia in coda in tangenziale o su un ponteggio a venti metri d’altezza: da qualche parte, una luce si accende. Qualcuno sa che sei lì. Non è Dio. È il tuo datore di lavoro. E ha accesso a più informazioni di tua madre quando scopre che sei uscito senza sciarpa.
Può controllare il tuo telefono. Ma è davvero lecito? Fino a che punto ci si può spingere? Scopriamolo.
Lavoro: il tuo capo può controllarti il telefono
Benvenuti nell’era della geolocalizzazione aziendale. Il GPS, nato per non perderci in montagna, ora serve per sapere se hai davvero incontrato il cliente o se ti sei fermato troppo a lungo al bagno. In fondo, che male c’è a voler sapere quanto sei efficiente… ogni minuto? Certo, tutto “per il bene dell’azienda”. Che frase meravigliosa. È come “non sei tu, sono io”: suona bene, ma poi ti ritrovi con un’app sul telefono che sa dove sei anche mentre compri le sigarette al bar sotto casa. Durante la pausa, ovviamente.
Molte aziende, soprattutto con personale in trasferta o in smart working, adottano sistemi GPS installati su telefoni o auto aziendali. Ufficialmente servono per “ottimizzare le attività”. Ufficiosamente, spesso sembrano servire per sapere se sei al bar o al benzinaio.

Tutto lecito?
Ma ci sono regole, giusto? Sì, sulla carta. La legge impone limiti, garantisce la privacy, chiede trasparenza. Il Garante dice: informativa chiara, controlli tracciabili, niente stalking digitale fuori dall’orario. Però, nella pratica, sei sempre un po’ sotto esame. E se la SIM è aziendale, meglio non usare i meme nei gruppi WhatsApp.
Quindi ricorda, il telefono aziendale non è davvero tuo, nemmeno quando lo usi per sentire tua madre. E se il GPS sa più di te di quanto tu sappia del GPS, forse è il caso di rileggere il contratto.