Pensioni, sospensione per 3 mesi: fatevi bastare quello che avete | COLTELLATA INPS: anziani nel panico più totale

Anziano in lacrime: pensioni bloccate

Anziano in lacrime (Canva) IrpiniaPost.it

Promesse, rinvii e illusioni: lo stop alle pensioni preoccupa chi si appresta a lasciare il mondo del lavoro. Ecco chi resta escluso.

Pensioni blocco totale, di un gesto di fiducia verso chi ha lavorato una vita. Ma si tratta di soli tre mesi che per molti potrebbero essere essenziali.

Il nuovo documento del Governo ha lasciato fuori proprio ciò che gli italiani più attendevano: una risposta chiara sulle pensioni.

Ora si parla di tagli, limiti e “blocchi selettivi”. Ma cosa significa davvero per milioni di lavoratori che sognavano la pensione senza altri ostacoli?

Tre mesi di fermo e gli anziani sono già disperati, come si risolve questo problema? Informarsi è essenziale per non restare senza fondi.

Promesse, illusioni e disperazione: pensioni bloccate

Quando si parla di pensioni, in Italia, ogni parola pesa come una sentenza. Per mesi si è discusso della possibilità di fermare l’aumento dell’età pensionabile, previsto per il 2027. Una promessa che aveva acceso le speranze di tanti lavoratori, soprattutto di chi si trova ormai vicino alla soglia dei 67 anni. Il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon aveva assicurato un impegno totale del Governo per bloccare i tre mesi di aumento.

Anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, pur con cautela, aveva aperto alla possibilità di una misura universale. Ma, come spesso accade, tra annunci e realtà si è aperto un divario difficile da colmare. Il Documento programmatico di finanza pubblica, pubblicato nei giorni scorsi, ha infatti lasciato un vuoto pesante proprio sul tema più atteso: le pensioni. E così, mentre il dibattito politico si accende, i cittadini restano con una domanda sospesa: cosa succederà davvero alla loro pensione nei prossimi anni?

Comunicazione INPS
Comunicazione INPS (canva) IrpiniaPost.it

Età pensionabile: i tre mesi in più che pesano come un macigno

Il colpo di scena è arrivato. Lo stop all’aumento dell’età pensionabile da 67 a 67 anni e tre mesi non sarà per tutti. A rivelarlo sono fonti governative vicine al dossier: la misura promessa da Durigon rischia di trasformarsi in un blocco parziale, riservato solo a determinate fasce d’età. Il motivo è semplice ma pesante: servirebbero almeno 3 miliardi di euro per garantire il congelamento totale, una spesa che i conti pubblici non possono sostenere. Così si valuta un compromesso: l’aumento di tre mesi potrebbe essere evitato soltanto per chi avrà già compiuto 64 anni nel 2027. Tutti gli altri dovranno restare al lavoro più a lungo, anche se avranno maturato i contributi richiesti. Una scelta che ha scatenato critiche feroci da parte dell’opposizione, che parla di “truffa di governo” e di promessa tradita.

Intanto, sul tavolo restano altre due ipotesi: una “finestra mobile”, cioè un aumento graduale di un mese per tutti, oppure la proposta di pensionamento anticipato a 64 anni con 25 anni di contributi, utilizzando però il Tfr come integrazione fino a 1.600 euro mensili. Entrambe soluzioni che lasciano irrisolto il problema principale: la disuguaglianza tra chi potrà beneficiare del blocco e chi dovrà, ancora una volta, stringere i denti e attendere. La “coltellata INPS”, come l’hanno già definita in molti, pesa soprattutto sugli anziani che avevano creduto in una promessa ormai svanita.