UFFICIALE: la Legge 104 diventa 104+1 | Tutti i diritti sono estesi anche al familiare: puoi smettere di lavorare

La Legge 104 diventa 104+1: cosa sapere

La Legge 104 diventa 104+1 - Irpiniapost.it

Una novità importante per la Legge 104, che da oggi si trasforma in 104+1. Ecco cosa comporta davvero questa modifica

A quanto pare, la Legge 104 cambia e diventa “104+1”.

Tutti i diritti previsti vengono ora estesi anche a un familiare del beneficiario, che potrà quindi smettere di lavorare.

Una novità importante che amplia in modo significativo le tutele già esistenti.

Continua a leggere per scoprire meglio cosa prevede questa modifica.

Importante novità: la legge 104 diventa 104+1

Stando a quanto riportato, la Legge 104 cambia volto e diventa “104+1”. Questa nuova versione amplierebbe i diritti già previsti, estendendoli anche a un familiare della persona assistita. In pratica, i benefici che prima spettavano solo al diretto interessato ora potranno essere riconosciuti anche a chi si prende cura di lui, consentendo persino di smettere di lavorare per dedicarsi completamente all’assistenza. Una misura che, così come è stata descritta, rappresenta un passo notevole nel sostegno alle famiglie, permettendo una gestione più umana e flessibile delle situazioni di disabilità.

La notizia ha già suscitato grande interesse, soprattutto tra chi da anni si batte per ottenere maggiori tutele per i caregiver. Si parla di un provvedimento che cambia radicalmente l’approccio al tema dell’assistenza familiare. Passa al prossimo paragrafo per scoprire chiaramente cosa significa “104+1”, chi può beneficiarne e quali sono le modalità previste per accedere ai nuovi diritti.

Diritti estesi anche al familiare: cosa sapere
Diritti estesi anche al familiare (Foto: Canva) – Irpiniapost.it

Ecco cosa prevede questa modifica e cosa cambia davvero da oggi

Non resta che chiarire la situazione. La cosiddetta “104+1” si riferisce ad una prestazione in verità già esistente che riguarda i permessi retribuiti riconosciuti ai lavoratori disabili o a chi assiste un familiare con disabilità grave. Si tratta dunque di un servizio dell’INPS che permette ai dipendenti, pubblici o privati, di richiedere periodi di assenza dal lavoro mantenendo lo stipendio, proprio per dedicarsi alla cura del familiare in difficoltà.

Possono usufruirne non solo i genitori, ma anche coniugi, conviventi di fatto, parenti o affini entro il terzo grado, a condizione che la disabilità sia certificata come “grave” ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 104 del 1992. In pratica, il lavoratore ha diritto a tre giorni di permesso retribuito al mese, oppure a permessi orari giornalieri, senza perdere la retribuzione né il posto di lavoro. Una sorta di “nuova 104”, in un certo senso, perché di fatto amplia i benefici previsti coinvolgendo anche i familiari della persona disabile, che possono usufruire degli stessi diritti e permessi retribuiti per assistere il soggetto interessato.