DRAMMA PENSIONATI ITALIANI: “dovete tornare a lavorare” | In arrivo la “raccomandata P68” se hai quest’età

In arrivo la raccomandata - Irpiniapost.it
È panico tra i pensionati italiani, in attesa di ricevere la cosiddetta “raccomandata P68”. Cosa sapere sul provvedimento
È in arrivo per molti pensionati italiani la cosiddetta “raccomandata P68”, che imporrebbe il ritorno al lavoro.
La notizia ha subito scatenato paura e timore tra migliaia di cittadini.
Dopotutto, il provvedimento riguarderebbe proprio chi ha raggiunto una determinata età e sarebbe già in fase di notifica.
Ma cosa prevede davvero questa comunicazione? Continua a leggere per scoprirlo.
I pensionati devono tornare al lavoro, arriva la raccomandata
A quanto pare è ormai ufficiale: molti pensionati italiani starebbero ricevendo quella che è già stata rinominata come “raccomandata P68”, un documento che imporrebbe loro di tornare a lavorare. Secondo quanto riportato, il provvedimento riguarderebbe una fascia d’età precisa e avrebbe già iniziato a essere recapitato in diverse regioni del Paese. La notizia ha chiaramente generato un’ondata di preoccupazione, soprattutto tra chi pensava di aver ormai chiuso definitivamente la propria carriera lavorativa. L’idea di dover riprendere l’attività dopo anni di pensione, dopotutto, non può che scatenare forti reazioni.
C’è chi parla di un vero e proprio colpo di scena, di fronte a una decisione che nessuno si aspettava e che si prepara a coinvolgere irreversibilmente migliaia di persone. Le domande, nel frattempo, non fanno che moltiplicarsi tra loro. Chi riceverà questa raccomandata, perché e con quali conseguenze? Una vicenda che sta facendo discutere e che merita di essere chiarita. Ecco, quindi, tutto quello che si sa davvero sulla “raccomandata P68”.

Ecco cosa prevede davvero questa comunicazione e chi riguarda
La vicenda si ricollega in verità all’aumento dell’età pensionabile previsto dalla legge di Bilancio 2026. Dal 1° gennaio 2027, infatti, l’età pensionabile in Italia aumenterà per tutti: dai 67 anni attuali si passerà a 67 anni e 1 mese, fino a raggiungere 67 anni e 3 mesi nel 2028. L’obiettivo è adeguare il sistema alla speranza di vita, rimasta bloccata negli anni della pandemia.
Il cambiamento riguarda anche chi svolge mansioni gravose o usuranti, come infermieri, autisti, operai e insegnanti dell’infanzia, che vedranno salire il requisito anagrafico di ben 5 mesi, poiché non sarà più valida la deroga che consentiva loro di andare in pensione anticipata. Restano esclusi solo coloro che hanno svolto tali attività per almeno 7 anni negli ultimi 10 (o 6 negli ultimi 7) e hanno maturato 30 anni di contributi. In altre parole, dunque, si tratta di un generale allungamento dei tempi per il pensionamento, che interesserà tutti i lavoratori.