IRPINIAPOST: Industrializzazione, ricostruzione, ruralità

Si conclude con un’area concerto infuocata l’ottava edizione della Festa della Musica di Caposele. Temperatura altissima con il reggae dei Radica. Dal palco il sorriso di chi è sempre stato presente nel panorama musicale del Sele. E un’ora prima toccava agli Indie Glamour portare nel parco fluviale le contaminazioni elettro-rock del nuovo millennio, tra Saint Motel ed Mgmt. Sono due “fotografie” che rappresentano lo spirito della manifestazione Caposelese. Musica per tutti i gusti, musica per tutti perché qui tutto è musica. Senza troppi “pipponi”. Ci sale pure un neomelodico sul palco. Si chiama Angelo Famao. Conosciuto da tutti ma non da chi scrive, per la verità. E il giovane porta un bel po’ di fan ed entusiasmo.

In due serate solo musica. Senza troppi fronzoli e selezioni perché qui ognuno deve esprimersi. E meno male, aggiungiamo. Soprattutto se sul pacchetto del piazzale Houston troviamo 13enni che suonano Helter Skelter dei Beatles con la grinta degli U2 di Rattle and Hum. Soprattutto se constatiamo ancora una volta che a Caposele si continui a crescere a latte, pane, plettri, microfoni e bacchette. “Penso che il 95 per cento dei giovani caposelesi sappia bene cosa sia uno strumento musicale“, dice il sindaco Lorenzo Melillo. Musica e basta, fa nulla che venga per lo più coverband. Se ci sanno fare, perché negarsi le riproposizione fedeli e coinvolgenti di Rino Gaetano o di Vasco Rossi con Statale14 e Rewind?

La Festa sta diventando adulta, migliora anche nell’organizzazione con tanta security rispetto ad altri anni. Diventa adulta ma conserva la spensieratezza. Di chi suona davvero e di chi, per ora ma solo per ora, è ancora giovanissimo per affermarsi.