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Alfieri: ‘Psr, c’è chi si lamenta e chi apre attività’

A Torella quasi uno sfogo da parte diFranco Alfieri. Evidentemente seccato da varie perplessità sulla burocrazia regionale sul Psr, ha anche modo di ascoltare quelle del sindaco Amado Delli Gatti. “Qui pur avendo ottimi progetti restiamo penalizzati perché non sempre riusciamo ad aggregarci ad altri Comuni“, fa il primo cittadino. Il tema è quello dei fondi sull’agricoltura, per pubblico e privati. Ma anche quelli sul recupero dei centri storici e tanto altro.Il Psr è di fatto il supermercato delle opportunità: così viene definito dai tecnici. Un supermercato dove però non porti via la merce molto facilmente, secondo alcuni. Sul punto la replica dell’assessore Alfieri è secca: “Dopo tre anni parliamo ancora di semplificare? Ma intanto ci sono imprenditori che partecipano e aprono attività. Abbiamo utilizzato risorse enormi e messo in campo azioni concrete. Mentre parliamo le persone studiano, c’è un pacchetto giovani per 140 milioni di euro che vogliono intraprendere attività agricole. Sono previsti premi e aiuti“. E continua: “Ovvio che bisogna associarsi. Dovevamo individuare criteri di premialità, noi abbiamo scelto di premiare chi si mette insieme ed è stata una scelta politica. Balza in avanti chi non sceglie la solitudine“. Un discorso che va anche oltre le misure sull’agricoltura. “C’è la necessità che i piccoli si mettano insieme per gestire servizi“. E sempre sul Psr aggiunge: “E’ realtà viva. C’è chi si lamenta e chi accede alle misure. Ai primi dico che è tempo di agire. Nelle aree interne agricoltura non è e non deve essere un ripiego. Agricoltura è anche difesa del territorio“. Poi Alfieri conclude:“Spero non ci sia bisogno di restituire i fondi ma bisogna muoversi“. L’occasione è un focus organizzato dal Pd nella sala consiliare di Torella. C’era sindaci, la presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio e l’ex senatore Enzo De Luca, tra gli altri. E il deputatoLuigi Famigliettiche offre una lettura sensata sul rapporto tra Comuni e opportunità. “La programmazione sul territorio deve essere fatta per ambiti omogenei e questi devono essere sempre gli stessi. Per il sociale, per il turismo, la sanità e altro“. Come dire, aggregare alla base e semplificare. Forse più semplice di quanto prevede la Regione. Il punto è che non si fa dall’oggi al domani, mentre i bandi sull’agricoltura sono lì che aspettano. Nel supermercato.

Redazione IrpiniaPost

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