Le ‘fotografie’ degli ultimi giorni sul fronte acqua. La prima è il completamento della fase di scavo della galleria Pavoncelli Bis tra Caposele a Conza. Una volta finita l’opera, altri dieci mesi, l’Acquedotto Pugliese avrà a disposizione un’ulteriore infrastruttura moderna per ricevere l’acqua dall’irpinia. La società ha rassicurato. “Non prenderemo più acqua dalla provincia di Avellino, ma la faremo passare attraverso una condotta più sicura”.
La seconda fotografia è quella dell’Alto Calore. Dipendenti verso lo sciopero per gli stipendi arretrati. Debiti che ammontano a 22 milioni maturati negli ultimi 4 anni. 96 i milioni da incassare ma la situazione è pesantissima. “Se tra 15 giorni non ci saranno risultati concreti sarò il primo a incatenarmi davanti all’Alto Calore per chiedere che il cda vada a casa”, ha detto il segretario Cisl, Mario Melchionna.
E qualche risultato, diciamo così, lo attende anche l’intera comunità di Montella. La fotografia è quella di una cittadina stremata. Ormai da due mesi con l’acqua al minimo. La settimana scorsa l’amministrazione comunale aveva indetto un’assemblea con i tecnici dell’Alto Calore. Aperta ai cittadini. Bene, da una parte si ribadì chiaramente lo stato delle sorgenti: quasi a secco. Dall’altra avevamo registrato l’ammissione – con scaricabarile – della necessità di intervenire sulle reti. Ma senza indicare tempi e risorse economiche. Alla fine, e nei giorni successivi, è stato predisposto un piano: razionare l’acqua nella parte bassa perché ai cittadini della parte alta – i più colpiti – fosse garantito maggiore flusso idrico. Scrivemmo “A Montella serve la danza della pioggia” e purtroppo è così. La strategia delineata non sembra funzionare, ancora troppi i disagi nonostante il piano. E inoltre non piove e non sono previste precipitazioni nemmeno nei prossimi giorni. Questa fotografia inquadra il dramma di centinaia tra famiglie e attività. La foto, quella vera in copertina, è solo il ricordo del sentiero Scorzella in primavera.