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‘Alto Calore da rifare, ma no ai privati’

Da Forza dei Consumatori riceviamo e pubblichiamo La finalità dell’assemblea pubblica svoltasi ieri presso il centro sociale Samantha Della Porta è stata quella di dare vita a un vero e proprio coordinamento, un fronte comune che possa fare pressione su chi ha responsabilità. Parliamo di una grande società come l’Alto Calore Servizi, società per azioni con Comuni che aderiscono. E i cittadini dove sono? I consumatori non hanno rappresentanza. Sono alle corde, devono subire. Sono utenti, sono persone fisiche ma in realtà non sono niente perché non hanno forza di reazione. Bisogna colmare questo vuoto. Chi si occupa di diritto sa che la parola risarcimento deve seguire alla parola responsabilità. Risarcire vuol dire pagare. Fino a quando chi ha responsabilità non paga, il problema non si risolve. Serve un progetto a medio lungo termine che risolva un problema dalle radici profonde. Serve davvero un pensiero lungimirante. E Forza dei Consumatori è già in prima linea. Come associazione abbiamo il compito di tutelare i consumatori. Al momento abbiamo preparato un modulo di reclamo (allegato), poi successivamente nella fase del vero e proprio contenzioso, se mai ci sarà, cercheremo di specificare caso per caso i vari punti a supporto di una eventuale richiesta di risarcimento del danno. Fermo restando che i cittadini e i consumatori al di là del ristoro economico che potrebbero avere, chiedono di arrivare alla soluzione del problema ossia a una erogazione continua, senza interruzioni, del servizio idrico. Anche per un solo iscritto l’associazione si muove con tutte le proprie forze, il problema però è molto complesso. L’Alto Calore sa che ci sono tanti utenti scontenti ma non ha ancora visto un reclamo sul proprio tavolo. Quindi bisogna partire da qui. Abbiamo cristallizzato le lamentele in un reclamo così da raggiungere due scopi: 1) Porre ferma nel tempo una lamentela che costituisce una sorta di messa in mora; 2) Avviare una pressione nei confronti della Società Alto Calore che di fronte alla paura di dover pagare decine di migliaia di euro di sanzioni, potrebbe finalmente decidere di attivarsi per risolvere il problema. Almeno è questo che auspichiamo. Nulla ci vieta di ipotizzare, nel momento in cui dovessero giungerci numerose richieste, anche quella che è un’azione collettiva o una disobbedienza civile come la protesta fiscale. Ma il fine dell’associazione non è quello del contenzioso. L’obiettivo primario è quello di ottenere una gestione diversa della cosa pubblica e una maggiore tutela del consumatore. Tutto quello che si muove per esprimere il disagio è giusto, ma non saremo noi a dare la spallata finale a un ente pubblico per aprire la porta alle speculazioni dei privati.Non cadremo in questo paradosso. Noi crediamo, quindi, sia importante manifestare il disagio per far sì che si torni a parlare di interesse generale. E la messa in mora non riguarda solo l’Alto Calore, che è una struttura fallimentare che non è stata dichiarata tale solo per un artifizio contabile spiegatoci dall’ex presidente dell’Alto Calore Patrimonio, Lucio Fierro. La nostra azione sarà rivolta anche ai Sindaci che, oltre a essere soci della Società, sono corresponsabili della mancata programmazione e progettazione per la conservazione delle reti idriche. Per dare un senso reale a questo impegno Forza dei Consumatori guarda al problema del singolo ma spinge tutti all’azione politica, anche prevedendo l’installazione di una tenda davanti la sede dell’Alto Calore. Dobbiamo provare tutte le strade per ottenere un miglioramento del servizio pubblico. Per questo ci ritroveremo il prossimo 21 novembre a Prata P.U. insieme all’associazione “Lotta per la Vita” per un convegno sull’acqua a cui parteciperanno anche geologi e sindaci. L’obiettivo è non far scemare questo interesse, continuare a coltivare quel contatto umano che è alla base di ogni partecipazione e sollevare il problema delle responsabilità a cui, come detto, segue sempre la parola risarcimento. comments

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