«Eppure– prosegue Fiordellisi –i ricercatori, attraverso l’uso di laser e telecamere ad alta sensibilità, hanno filmato la permanenza nell’aria di droplets e microdroplets, ovvero goccioline di saliva più o meno grandi, che quando parliamo, urliamo, cantiamo o tossiamo si iper producono. Le stesse goccioline che veicolano la trasmissione del virus Sars-Cov2. Da sapere che quanto più grande è la particella di saliva, tanto minore sarà la durata della sua permanenza nell’aria. Il peso, infatti, la porterà a cadere prima».
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