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Area Pilota, dubbi sulle risorse per la Sanità

Un nuovo incontro fra i sindaci dell’Alta Irpinia si è tenuto questa mattina a Nusco per discutere del Progetto Pilota e per focalizzare l’attenzione, in particolare, su trasporti e sanità. Ed è proprio su quest’ultima che l’assemblea dei 25 si è particolarmente soffermata con Rosanna Repole, Stefania Di Cicilia e Ferruccio Capone che hanno chiesto nuovamente chiarimenti sulla destinazione di alcunifinanziamenti previsti dal bilancio dello Stato. Il Presidente Ciriaco De Mita ha introdotto l’incontro specificando quale fosse la priorità della mattinata: eliminare qualsiasi incertezza sulla possibile mancanza di conformità fra l’atto aziendale dell’Asl Avellino e il piano di Regione e Governo: “Questo dubbio ci aveva preoccupati molto. Se l’Asl nonsi fosse trovata in accordo con il piano del Governo si sarebbe creato un doppio binario che avrebbe reso la situazione molto complicata. Sarebbe stato difficile rimettere tutto in ordine, far combaciare gli atti per poter poi proseguire. Per fortuna possiamo sciogliere ogni incertezza, gli atti sono perfettamente in accordo. Il progetto, dunque, può passare alle fasi successive”. Ad entrare nel dettaglio della problematica il Direttore Sanitario del “Criscuoli” Angelo Frieri: “Il decreto 33 della Regione, relativo alla programmazione della rete ospedaliera, riconosce un tetto di spesa a seconda del numero posti letto disponibili nelle strutture. Alla “Don Gnocchi”– spiega Frieri –sono stati riconosciuti 111 posti letto, mentre al “Criscuoli” 66, con tutto ciò che in termini di finanziamenti ciò comporta. Dobbiamo far presente alla Regione che i posti della “Don Gnocchi”, in realtà, sono pubblici perché concessi all’Asl. Sommando, i posti letto salirebbero a ben 177, garantendo al presidio ospedaliero di Sant’Angelo di abbattere il tetto di spesa”. Oltre a questo ricalcolo, Fieri ha spiegato la redistribuzione dei reparti partendo dal centro dialisi che passerà al piano terra per una questione logistica e dallo spostamento di terapia intensiva vicino alla sala operatoria. “Altro grande problema è creare protocolli d’intesa– ha spiegato Frieri –con il “Moscati” di Avellino, in particolare per i casi di cardiologia e neurochirurgia. La comunità deve lavorare affinché le realtà ospedaliere, pur mantenendo la loro autonomia, creino un filo conduttore che consenta con più facilità alla Città Ospedaliera di accogliere pazienti, di cardiologia e neurochirurgia in particolare, arrivati al pronto soccorso del “Criscuoli“. Tutto ciò – ha concluso –sfruttando possibili finanziamenti e incrementando il personale medico sanitario”. Presente al tavolo Domenico Liotto, referente regionale Aree Interne: “Secondo il canale finanziario del CIPE, le risorse previste dalla legge di Stabilità verranno affidate all’Asl o al distretto. L’impegno di entrambi insieme alla Regione è di utilizzarle per finanziare una start up, mettere poi i servizi a regime così da mantenere il loro lavoro costante“. Undici le schede di programma. L’obiettivo della mattina era arrivare alla loro approvazione, con l’assorbimento in un’unica scheda di tre di queste (potenziamento del presidio ospedaliero di Sant’Angelo, nuovo modello di organizzazione della rete ospedaliera e sua riqualificazione). E’ necessario, insomma, che il Criscuoli e il Moscati di Avellino adottino un nuovo modello organizzativo che preveda una modifica non solo strutturale, ma anche di collaborazione e gestione delle emergenze. Proposta votata all’unanimità. Le polemiche, però, non sono mancate. La prima ad intervenire è stata Stefania Di Cicilia, sindaco di Villamaina che ha puntualizzato sull’indirizzo che verrà dato ai finanziamenti, in particolare ai centri studio che toglierebbero risorse utili per personale e servizi. “In questo modo –ha dichiarato la Di Cicilia– miglioreremo le strutture ma le renderemo non operative. Creeremo, cioè, dei contenitori privi di contenuti”.In accordo col sindaco di Villamaina, anche il primo cittadino di San’Angelo dei Lombardi Rosanna Repole. Altra puntualizzazione fatta dalla Di Cicilia è stata fatta sul ‘telesoccorso’, o soccorso domiciliare, definito da lei stessa “impensabile“. La finalità del telesoccorso è, secondo quanto spiegato dal dottor Mario Coi, di Invitalia: “Semplificare l’afflusso presso il pronto soccorso ospedaliero garantendo un’assistenza efficace in particolare agli over 65″.Oltre a questo, i sindaci hanno sottolineato quanto sarebbe importante mantenere un finanziamento costante non solo per le strutture, che richiederanno una manutenzione, ma anche per il personale. A rispondere ai loro dubbi il Presidente De Mita: “Sono due cose ben diverse. Le strutture hanno bisogno di manutenzione, il personale no.Non è questa la sede per fare discussioni di questo genere. Percorrendo questa strada si entrerebbe in un confronto lunghissimo, abbandonando il tema dell’assemblea di oggi. Non mancheranno le occasioni per confrontarsi su queste tematiche, maoggi siamo qui per altro. Dovevamo chiarire se l’atto aziendale e la proposta di Regione e Governo coincidessero, e se i finanziamenti previsti dal bilancio dello Stato andranno alla sanità“.A questo proposito, De Mita ha chiarito: “Il bilancio dello Stato è in forte difficoltà, come noto a tutti.Pur non essendo specificato, ho il presentimento che tali risorse siano una tantum e non costanti.Qualunque sarà dei due casi –ha concluso l’intervento– ci atterremo a ciò che consentirà il bilancio. Certo è che nuove strutture richiedono nuovo personale, da medici specializzati a infermieri. Se le risorse alla fine risultassero insufficienti, presenteremo domanda per averne altre”. All’incontro anche la dottoressa Maria Morgante, Direttore Generale dell’Asl di Avellino: “Questa è stata certamente una giornata importante per la sanità irpina. Attuare quanto previsto dal programma sarà una grande crescita per il nostro territorio in quanto aiuterà la nostra Asl a raggiungere gli obbiettivi che il Governatore De Luca ci ha dato” comments

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