Quattro beni messi all’asta dal Consorzio Asi di Avellino. Il bando è stato pubblicato sul sito dell’ente qualche giorno fa: cifre abbordabili, circa 500mila e 300mila euro, per i primi due gruppi di immobili in vendita:in ballo ci sono due locali e due box in via Capozzi, presso la sede dell’Asi irpina, quindi in città. Scadenza dell’asta il 28 settembre. Probabilmente seguiranno altri bandi: l’obiettivo è liberarsi anche dell’eliporto di Pianordardine e dei centri servizi delle aree industriali, strutture mai decollate e spesso incomplete o da manutenere(nelle foto quello di Nusco-Lioni).Soprattutto, l’obiettivo è fare finalmente cassa. “La Cisl e la Fim IrpiniaSannio concordano pienamente con la politica di spending review adottata dal nuovo Presidente del Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale della provincia di Avellino Vincenzo Sirignano –si legge in una nota a firma del segretarioMario Melchionna–La messa in vendita dei locali di via Capozzi, dell’eliporto di Pianodardine e dei centri servizi delle aree industriali potrebbe rappresentare una via d’uscita in tempi brevi dalla crisi che ha colpito il Cgs, l’azienda di proprietà dell’Asi che si occupa del servizio di depurazione e che conta un debito di 10 milioni di euro, i cui 80 dipendenti rischiano di essere licenziati. La nuova riorganizzazione legata alla gestione economico-finanziaria e di risorse umane– continua Melchionna –dovrebbe ripartire con l’arrivo dei 4 milioni di euro promessi dalla Regione Campania e destinati all’ammodernamento degli impianti di depurazione. Occorre investire per ripianare i debiti e rientrare con i crediti vantati da Cgs e Asi e soprattutto partire da una disponibilità finanziaria tale da permettere la ripresa regolare delle attività. Solo così i lavoratori avranno maggiori garanzie rispetto al posto di lavoro e il nostro territorio una risposta in termini di investimenti e sviluppo”. Certo, il punto è riuscire a vendere e quanto sia difficile farlo lo sanno bene gli imprenditori. Da qualche giorno su Facebook circola una pagina sponsorizzata dal nomeZona industriale Asi. Rimanda all’area di Giugliano in Campania e sul momento avevamo invidiato i tecnologici e tanto social vicini del consorzio napoletano.Ma a ben guardare (e anche telefonando) ci si accorge che non si tratta della pagina ufficiale del locale Consorzio. E’ invece l’iniziativa di un intraprendente privato che mette in vendita i suoi capannoni. Peccato… Magari però nel nuovo corso dei Consorzi, quello che dovrebbe venire fuori dalla tante volte annunciatariforma delle Asi in studio in Regione Campaniasi potrebbe inserire anche un passaggio sugli strumenti di comunicazione, spesso obsoleti e non aggiornati, dei futuri Consorzi 2.0.
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