Dalle parole ai fatti. I sindacati scelgono la linea dura sulla vertenza CGS . Dall’assemblea unitaria di questa mattina al “Samantha Della Porta” di Avellino è emersa con forza una richiesta al Prefetto Carlo Sessa: convocare quanto prima un tavolo, da tenersi magari già nella mattinata di lunedì 18 gennaio e al quale i sindacati si aspettano siedano anche i consiglieri regionali irpini.
Nel frattempo sarà sciopero: dieci giorni di raffreddamento come previsto dalla legge, poi si bloccherà il servizio di depurazione. I lavoratori pretendono risposte su debiti, esuberi e sulla riforma delle Asi su cui la Giunta regionale sta lavorando. Una riforma che interessa da vicino il futuro di 79 addetti alla manutenzione delle aree industriali irpine e al funzionamento dei loro impianti di depurazione, ai quali si aggiungono i 15 in forza all’Asi Avellino. Se le risposte non arriveranno, la fase due della vertenza sarebbe inevitabile con ricadute immediate sull’attività degli opifici irpini.
“E’ l’ultima possibilità che abbiamo, ma non vogliamo arrivare a questo”, è stato il commento del segretario provinciale della Fiom, Sergio Scarpa. Fermare i depuratori, lo aveva anticipato già ieri il segretario della Fismic Giuseppe Zaolino, sarebbe l’unico modo per ottenere la giusta attenzione sul problema.
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