Lunedì 27 luglio , presso l’auditorium del Polo Giovani di Avellino sito in via Morelli e Silvati di Avellino, si ragionerà di aree interne alla presenza delministro del Mezzogiorno e della Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano. La giornata sarà suddivisa in due momenti: il primo, di carattere convegnistico, avrà inizio alle ore 10 e vedrà la partecipazione del Ministro, del Consigliere delegato per le aree interne della Regione Campania, Francesco Todisco, dei Vescovi delle diocesi delle province di Avellino e Benevento, dei rappresentanti delle forze sociali e sindacali e dei Sindaci. A seguire, si terrà unariunione tecnica del Tavolo di programmazionealla quale prenderanno parte anche il Coordinatore nazionale per le aree interne Francesco Monaco, i riferimenti delle aree Snai (Strategia nazionale aree interne) della programmazione 2014-2020 (Alta Irpinia, Cilento interno, Vallo di Diano e Tammaro-Titerno) e i riferimenti dei territori che si sono candidati ad entrare nella Snai nell’ambito della programmazione 2021-2027 (Comunità Montana della Valle Ufita, Fortore beneventano, Matese e Comunità Montana Alto Sele-Tanagro). «Abbiamo ritenuto giusto promuovere un confronto tra parte politico-istituzionale e vescovi – afferma Todisco- perché l’appello lanciato da questi ultimi sulle aree interne, che, tra l’altro, è stato portato anche all’attenzione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rappresenta di per sé un fatto politico che non può essere ignorato. Naturalmente, tale confronto sarà utile ad elaborare un pensiero rispetto alle cose da fare, in particolar modo in questa fase di convivenza con la tragedia sanitaria che attraversa l’umanità nella sua interezza». «Subito dopo -evidenzia Todisco- la discussione si farà tecnica e vedràprotagonisti i riferimenti delle aree che hanno partecipato alla Snai nella programmazione 2014-2020 e quelle che si sono candidate per la programmazione 2021-2027.Parliamo di zone che condividono la caratteristica di confinare con altre aree interne campane e con quelle di altre regioni e ritengo che un dialogo tra esse possa rappresentare un modello virtuoso, utile a costruire una nuova strategia nazionale fondata sulla generosità delle zone selezionate e in grado, per questa via, di superare alcuni limiti della precedente programmazione fatta per confini rigidi». comments
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