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Ariano – Dopo 85 anni un’eccezionale opera di riqualificazione: Rione Martiri ritrova identità

Una giornata particolarmente densa di significati e di valori. Ritorna alla sua identità e alla normalità la vita a Rione Martiri, il quartiere di Ariano che ritrova una nuova luce grazie alla riqualificazione urbana su una superficie di circa 16 mila metri quadrati. Un programma, che in dieci anni, restituisce alla Città del Tricolle un quartiere votato alla socialità, aperto, a misura d’uomo, che sostituisce le casette asismiche realizzate nel 1930. Una storia nella Storia nata nel 2004 attraverso la richiesta di un finanziamento del Contratto di Quartiere II al ministero delle Infrastrutture a pochi mesi dal primo mandato dello stesso Gambacorta. “Sembrava una missione impossibile – ha esordito Gambacorta – abbattere i vecchi fabbricati del 1930 abitati dagli sfollati, successivamente dai dissidenti politici e infine dai cittadini di Ariano”. La scommessa e la tenacia del primo cittadino di ieri e di oggi, alla fine ha sortito, grazie anche alla fiducia degli abitanti del posto, un parco modellato nella logica dell’integrazione sociale, commerciale e culturale. Il senso profondo del “vicinato” è stato rispettato sui sentimenti di continuità e di armonia. Un complesso elegante, con rampe ed ascensori con accorgimenti tecnologici, di risparmio energetico e in particolare della prevenzione sismica. Un Quartiere comprensivo di centro sociale, asilo nido, biblioteca, botteghe, bocciodromo e oratorio. La socializzazione in primis nei sessantadue alloggi variabili dai 54 mq a 93 mq, di cui 18 a Borgo San Domenico. Le opere di urbanizzazione risultano completate al 90 per cento. Sono 34 i nuclei familiari che già abitano nei fabbricati. I restanti alloggi verranno assegnati tramite la pubblicazione di un bando che individuerà una formula tale da privilegiare le giovani coppie. L’opera costata circa 13 milioni di euro, vide nel 2009 l’abbattimento delle casette asismiche, e grazie alle delucidazioni e agli impegni per convincere gli aventi diritto all’assegnazione della casa, tutte le famiglie risultarono trasferite in un alloggio provvisorio. Il decollo dei lavori appaltati in cinque anni porta alla luce nuove speranze e innanzitutto una nuova socialità, lontana dal degrado.Dicevamo una giornata importante, resa intensa dalla presenza dell’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Davanti alle famiglie del rione, sindaci, parlamentari, operai e tecnici impegnati nella riqualificazione, Letta rispondendo a una domanda del deputato Rotondi sul motivo della sua presenza ad Ariano, ha così spiegato. “Nel 2004 un giovane primo cittadino, venne a chiedermi aiuto. Si chiamava Domenico Gambacorta – ha continuato l’ex sottosegretario – e quando conobbi quel nome, nacque una scintilla. Avevo sentito parlare di Ariano, attraverso uno dei miei migliori collaboratori quando dirigevo il Tempo. Il giornalista era Luigi Gambacorta, fratello di un noto cardiochirurgo. Istintivamente decisi di prendere a cuore la sollecitazione del sindaco, e oggi posso affermare di essere orgoglioso di essere qui, per aver visto concretizzare attraverso la tenacia e la serietà del giovane primo cittadino, l’idea del “Buon Governo”. L’intervento di Letta è stato il clou della mattinata evidenziato con l’eccezionale e composta felicità degli abitanti. Una festa di persone di nuova speranza per il Quartiere, ma in particolare per l’intera collettività di Ariano. Davvero una bella giornata, dove tutti sono apparsi protagonisti e i volti delle persone hanno confermato fiducia e ridisegnato una sostenibilità da prendere come esempio per non dimenticare la memoria e rilanciarsi verso un domani all’altezza della modernità e del vivere civile.

Redazione IrpiniaPost

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