“Sapevo dell’indagine”, commenta il commissario dell’Asl Avellino Mario Ferrante dopo il blitz della Polizia che ha portato conseguenze per ventuno persone. “Ciò comporta una presa d’atto dell’azienda ma devo dire che io già da tempo mi stavo interessando al problema dell’assenteismo a prescindere dall’inchiesta. Prendo atto e farò gli atti consequenziali come Pubblica amministrazione. Avvierò procedimento di licenziamento e invierò tutto alla corte dei conti. Con persone licenziate, esodate, con persone che non arrivano a fine mese, questi lavoratori sono indifendibili“.
“Io la mia parte l’ho fatta, ho fatto la task force qualche mese fa e ho aggiustato anomalie. Noi però non possiamo fare i poliziotti tutti i giorni – risponde ai giornalisti -. Sono però fatti che non trovano giustificazione per nessun motivo. Il gioco è finito”.
Le parole dopo l’esecuzione di misure cautelare interdittive della sospensione dall’esercizio del pubblico servizio e/o ufficio a carico di 21 dipendenti dell’Asl di Avellino, ritenuti responsabili di prolungate assenze temporanee dal servizio, attraverso il distorto utilizzo del badge di presenza. Si tratta della conclusione di una complessa indagine partita un anno fa che ha visto impegnata la Squadra Mobile della Questura di Avellino, coordinata dalla locale Procura della Repubblica.
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