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‘Auto dell’ente per scopi personali’, indagato il presidente Leone

L’ormai ex presidente della Comunità montana Ufita, Giuseppe Leone, è indagato a Benevento con l’ipotesi di peculato e la Magistratura ha anche previsto la sospensione dall’incarico. Ieri a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica sannita, i Carabinieri di Ariano Irpino hanno dato esecuzione all’ordinanza emessa dal Gip applicativa della misura interdittiva della sospensione per un anno dall’esercizio del pubblico ufficio di presidente della Comunità Montana Ufita. Leone è anche sindaco di Vallata, ma la vicenda nel mirino dei magistrati è all’interno dell’ente montano.

Le indagini, coordinate dalla Procura e svolte dai militari arianesimi, sono iniziate a seguito di servizi Ocp e di accertamenti di Polizia Giudiziaria, poi proseguite anche con attività di intercettazione telefonica e ambientale-veicolare, nonché con ulteriori servizi di Ocp e acquisizioni documentali. “Hanno consentito – si legge nella nota della Procura – di acquisire gravi indizi in ordine all’utilizzo da parte dell’indagato in maniera reiterata e costante, per fini diversi da quelli istituzionali, dell’autovettura di proprietà dell’ente pubblico di cui disponeva in ragione del suo ufficio: le contestazioni provvisorie riguardano un periodo di tempo che va da dicembre 2019 a gennaio del 2021, ma in particolare dal settembre 2020 al gennaio del 2021 sono emersi oltre 70 episodi di utilizzo dell’autovettura istituzionale per scopi familiari e di svago (tra cui pranzi e cene in zone limitrofe e fuori dalla Provincia di Avellino, partecipazione ad un matrimonio fuori Regione), alcuni dei quali commessi consentendo l’utilizzo dell’autovettura anche a terze persone”.

Da parte degli investigatori è stata acquisita presso la Comunità Montana Ufita documentazione in ordine all’utilizzo del mezzo in questione, ed in particolare – tra le altre cose – i fogli di marcia che avrebbero dovuto fornire giustificazione degli spostamenti e dei km percorsi: le indicazioni dei fogli di marcia venivano comparate quindi con le risultanze delle attività di intercettazione, ed emergeva la difformità di tutti i dati riportati sui predetti moduli manoscritti rispetto alle evidenze del GPS montato sull’autovettura monitorata.

Il GIP, nell’accogliere la misura cautelare, ha condiviso l’impostazione giuridica prospettata dalla Procura, secondo cui le condotte dell’indagato configuravano un peculato ordinario e non un peculato. “Un utilizzo – per oltre un anno e con frequenza quasi quotidiana, per i più disparati scopi personali, del tutto estranei a ragioni istituzionali – di un’automobile di servizio appartenente all’amministrazione, tale da cagionare una totale distrazione del veicolo dalle finalità pubbliche cui lo stesso era preposto”, si legge nel comunicato.

Dopo la richiesta di misura, in vista dell’interrogatorio di rito, l’indagato ha rassegnato le proprie dimissioni irrevocabili dall’ufficio ricoperto, delegando un altro consigliere alla comunità montana in rappresentanza del Comune di Vallata.

Tuttavia, a fronte delle dimissioni, il GIP, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, ha ritenuto di dover comunque adottare la misura cautelare, stante la lettera dell’art. 22 c.4 dello Statuto dell’ente, ai sensi del quale le dimissioni del Presidente diventano efficaci dalla data di avvenuta sostituzione dello stesso da parte del Consiglio Generale, e in virtù dell’ultimo comma della medesima disposizione, secondo cui – in caso di dimissioni- “il Presidente, limitatamente alla rappresentanza legale e agli atti di ordinaria amministrazione, rimane in carica fino alla nuova di nuovi organi”, con ciò ritenendo ancora sussistente l’esigenza cautelare del pericolo di reiterazione.

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