L’apertura del MIA (Museo Immersivo Archeologico)rappresenta l’occasione di poter incrementare l’offerta culturale della città di Avella, che può finalmente vantare un polo culturale attivo all’interno della città, in un contesto architettonico di straordinario pregio che potrà così rivivere e aprirsi alla città. La possibilità di riallestire l’Antiquarium di Avella in questa occasione e in un tale contesto ha rappresentato per certi aspetti una sfida per laSoprintendenza di Salerno e Avellino diretta da Francesca Casule, che ha dovuto e potuto ripensare l’allestimento in termini attuali, valorizzando per quanto possibile un percorso di archeologia contestuale: l’attività di tutela svolta nel corso degli anni ha ora una vetrina non per gli oggetti, che sono comunque di eccezionale interesse archeologico, ma per fornire una pluralità di percorsi sociali, ideologici, antropologici, che hanno portato allo stratificarsi della città e che nelle sale dell’Antiquarium si svelano al visitatore. È anche questa una esperienza “diversamente immersiva”, fatta attraverso la cultura materiale che nasconde e svela allo stesso tempo i sistemi di relazione, nella immensa rete globale che era il mondo antico. Il MIA, in cui vive l’Antiquarium, è ora lo spazio fisico in cui valorizzare il passato di Avella per riconquistare il futuro.
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