Categories: Cronaca

Avellino, un uomo ha tentato di darsi fuoco negli uffici del Comune

Purtroppo non è la prima volta che accade. Già qualche mese fa, un uomo, rimasto senza casa, tentò di darsi fiuoco davanti al comune di Avellino. A salvarlo, in quell’ occasione, il segretario di Assocasa, Elio Amodeo, ed un gruppo di manifestanti. La stessa vicenda questa mattina. Il signor Bianco, residente a Rione Parco, è arrivato insieme alla moglie a Palazzo di Città con due bottiglie di liquido infiammabile occultate sotto la giacca. Arrivato al secondo piano, quello che ospita il settore dei servizi sociali, ha tentato di darsi fuoco. Pronto l’intervento dei dipendenti che hanno provveduto a spegnere le fiamme che stavano avvolgendo il 68enne. Poi l’intervento dei Vigili dei Fuoco e del 118. Non gravi le ferite che l’uomo ha riportato. Ben più profonde quelle invisibili. Il signor Bianco, infatti, questa mattina, prima di compiere un gesto tanto estremo ha dichiarato di non farcela più a sostenere le spese per la sua famiglia e non riuscire a pagare i libri per la sua unica figlia. Ad ascoltare le istanze dell’uomo anche il sindaco, Paolo Foti e il suo vice, delegato al settore, Stefano La Verde che hanno promesso di interessarsi alla vicenda. “Questa mattina volevo incontrare qualcuno del comune. Li ho aspettati – ha detto il signor Bianco – e non si sono fatti vedere. Ho fatto una sciocchezza per la mia famiglia. Aspettavo dei soldi che non mi sono stati dati” “Nostra figlia sta andando a scuola senza libri da settembre – ha aggiunto la moglie dell’uomo – il comune aiuta chi non deve aiutare ed è da gennaio ci prendono per i fondelli, ci avevano promesso i soldi per i libri della bambino dopo Pasqua. Da domani verrò con lei davanti al comune perchè tutti devono vedere in che condizioni siamo”. “Il settore sevizi sociali non c’entra – spiega Stefano La Verde -, si tratta di un problema riguardante i buoni libro. Per quanto riguarda il caso specifico, l’Sos famiglia è stato pagato regolarmente. Il comune di Avellino aveva messo a disposizione i soldi per la caldaia, rispettando i tempi tecnici, il signore, però, asseriva di aver istallato la caldaia con altri mezzi. L’avremmo rimborsata se ci avesse portato la ricevuta. Il buono libro – continua – è di 200 euro. La delibera è stata fatta ed è regolarmente pubblicata. La determina passa alla banca che ha tempi tecnici per la formazione degli assegni”. “Rispetto l’esasperazione delle persone che vivono questo dramma ma voglio precisare che il comune, per situazione come queste, si adopera con i suoi tempi. Aggiungo, però, che questo settore ha fortemente bisogno di regole, non è pensabile che qui si vaghi in maniera indiscriminata. Serve più personale e tutela da persone in divisa”

Redazione IrpiniaPost

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