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Bagnoli-Laceno, al Comune è tempo di crisi

Clima pesante a Bagnoli Irpino. L’associazione Palazzo Tenta parla di “luna di miele che sta per finire“. Tre consiglieri di maggioranza pubblicano un manifesto abbastanza chiaro in cui si chiedono chiarimenti e un cambio di rotta. “Cosa vogliamo fare?“, dicono. Il tutto dopo tre sedute di Giunta andate deserte, lo stallo sui finanziamenti per gli impianti sciistici, fratture politiche che partono da lontano e che oggi stanno trovando un possibile e negativo epilogo. La sindacaTeresa Di Capuasarebbe sempre più lontano da parte della Giunta. Ci sono anche le seggiovie di mezzo.Non sono l’oggetto della discordia, apparentemente, ma evidentemente hanno il loro peso. Infatti i tre consiglieri di maggioranza le citano in modo abbastanza palese nella loro lettera. “Il nostro intento non è quello di mettere i panni sporchi in evidenza ed incolpare qualcuno per averli sporcati. Non siamo nelle condizioni di farlo, e non ci sono neanche argomenti di così grande rilevanza per poterlo fare“, esordisconoMarta Cione, Nello Patrone e Daniele Branca. E però continuano: “Il nostro intento non è neanche quello di formare un ulteriore gruppo, ma è quello di vedere unito quello esistente. Le motivazioni che oggi ci portano a scrivere sono le stesse che hanno portato ognuno di noi ad accettare la candidatura un anno e mezzo fa: dare il proprio contributo per Bagnoli e Laceno. L’attività amministrativa è ferma da un bel po’ di tempo per evidenti problemi in giunta, le ultime delibere lo dimostrano e mettono in luce anche la nostra presenza, che conferma ulteriormente la nostra volontà di andare avanti con questa amministrazione tutta, guidata da Teresa Di Capua. Infatti noi, anche se consiglieri, siamo risultati sempre presenti e pronti al dialogo con tutti, per il bene dell’amministrazione e del paese, convinti di poter proseguire questo cammino insieme.Ora, però, ci troviamo in una situazione particolarmente delicata per il nostro paese: ci sono in ballo, tra le tante cose, i 12.000.000 per le seggiovie, per quel rilancio del Laceno tanto atteso, e noi siamo fermi. Cosa vogliamo fare? Noi non siamo, non saremo e non vogliamo passare per i colpevoli di un eventuale fallimento“. comments

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