Categories: Spettacoli e cultura

“Capossela è l’unico dopo De Sanctis ad aver fatto un viaggio significativo in Irpinia”

“Capossela, l’unico dopo De Sanctis a fare un viaggio significativo in Irpinia”. Così il giornalista Gianni Colucci ha introdotto la presentazione del libro di Pasquale Guglielmo“Omaggio a Vinicio Capossela. Il viaggio continua”. Un viaggio illustrato da diversi ospiti al Circolo della Stampa di Avellino. “Vinicio è un viaggiatore, un migrante– ha descritto l’autore di Andretta -.Un artista errante che si è ricongiunto con la terra dei suoi avi. Alla ricerca di suggestioni che ci permettono di riflettere sul recupero del senso di comunità, del valore della solidarietà”. Un viaggio, quello di Capossela, dalla Germania all’Irpinia, che ha colpito Guglielmo per la sua attenzione al territorio: “Tra le tante cose che ha fatto in l’Irpinia, nello Sponz Fest, Capossela rappresenta quei riti che ha trattato nel romanzo Il paese dei coppoloni, riprendendo poi nel documentario successivo le tematiche dell’eolico, delle discariche. Questa sua operazione culturale che ha avuto ricadute positive sulla nostra terra, mi ha spinto a scrivere di lui”. Presente l’assessore alla cultura Bruno Gambardella che si è detto orgoglioso del patrocinio morale dell’amministrazione alla pubblicazione. “Una riflessione seria e leggera sulla nostra terra”, il suo commento al libro. “Ho avuto modo di confrontarmi con Pasquale sulla straordinaria figura di Capossela che conoscevo come musicista ma ho scoperto anche come grande scrittore e che ci aiuta a riflettere sulla nostra terra con una mente diversa”. Cosa accomuna il musicista all’ex professore di liceo Guglielmo, lo ha evidenziato il professor Francesco Badia. “Mettere mano su un personaggio inclassificabile come Capossela è un’avventura e Guglielmo è stato molto coraggioso. Territorialità, identità, appartenenza, non hanno mai lasciato Capossela, e ciò lo accomuna all’autore”. Versante comune, dunque, l’attenzione all’uomo in tutte le sue dimensioni e l’amore di Capossela per il territorio irpino, come il professore. “Capossela è cantore della nostra terra– ha proseguito Badia -.Così il professore Guglielmo lo intercetta come uomo e poi come artista, seguendone le tracce, nella sua biografia umana artistica e letteraria. E l’opera di Vinicio seguita da Guglielmo è un messaggio politico: la politica non può abbandonare le nostre risorse, i nostri territori, le comunità, a se stessi. Ognuno deve assumere una posizione precisa nella società. Come ha fatto Capossela per l’Avellino-Rocchetta”. Argomento, quest’ultimo, approfondito da un commosso Pietro Mitrione, presidente dell’associazione In_Loco_Motivi:“Vinicio, tra le altre cose, ha scritto i suoi ricordi della stazione, che sono un po’ i miei ricordi. Perché insieme abbiamo sensibilizzato alla riapertura. Questa nostra Irpinia talvolta ignora perché non conosce”. L’incontro con Guglielmo avviene proprio alla vigilia di un evento importante“proprio come l’incontro con Capossela alla vigilia della riapertura della prima tratta della ferrovia, 26 e 27 maggio l’Avellino-Lioni-Rocchetta sarà riaperta nella sua completezza”, ha concluso Mitrione. Mentre l’artista Michelina Di Conza, autrice delle grafiche del libro, dopo aver illustrato brevemente le tecniche utilizzate per i disegni, ha detto “in Alta Irpinia sembra che non succeda mai niente e che tutto scorra lentamente. E quando qualcuno crea scompiglio, la tentazione di partecipare è forte”. A creare scompiglio, in questo caso in modo positivo, sono stati i due autori altirpini, “i quali percorsi fanno da stimoli di riflessione, creano ponti tra chi parla e chi ascolta e trattengono i giovani nelle loro terre”.

Redazione IrpiniaPost

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