Categories: Top News

Cavalcavia Sperone, l’azienda isolata risponde a Benetton: ‘Pensi alla manutenzione’

«Caro Luciano Benetton, rispetto per la Sua famiglia ma ora si dia il via ad una rivoluzione sulla manutenzione». L’appello per il capo di una delle più importanti imprese italiane arriva dai dipendenti e dai vertici diEuronut spa, azienda irpina specializzata nella trasformazione delle nocciolealle prese dal giugno del 2017 con la chiusura – ora solo parziale – del cavalcavia numero 22 dell’A16 a Sperone. Un caso noto alle cronache locali: la Procura ha ordinato il sequestro del ponte, che ora è aperto solo per la larghezza di 2,20 metri, per presunti rischi per la sicurezza. Da due anni e mezzo il traffico di mezzi pesanti verso la zona industriale in cui si trova l’azienda è impossibile, con gravi ripercussioni sulla produzione. «Abbiamo letto la missiva inviata nei giorni scorsi da Luciano Benetton ai giornali– spiegano da Euronut –e siamo sinceramente colpiti dalla difesa a spada tratta del lavoro della famiglia Benetton, che detiene il 30% di Atlantia. Benetton ribadisce che il suo gruppo familiare non può portare sulle spalle la croce della tragedia del ponte Morandi di Genova perché non poteva essere coinvolta direttamente nelle scelte del suo management. Non vogliamo unirci alla sequela di invettive ed anche di insulti che hanno colpito i Benetton dal giorno della strage, crediamo però di avere voce in capitolo in merito a questioni, come quelle della sicurezza e della manutenzione di cavalcavia ed autostrade, che ci coinvolgono nostro malgrado da trenta mesi». «Da lavoratori di una azienda privata e da imprenditori– continua la nota –sappiamo che l’errore di uno può distruggere l’impegno di tutti.Ma sappiamo anche che chi è al vertice di un gruppo che dà lavoro a tante persone deve assumersi le proprie responsabilità almeno nella scelta del o dei dipendenti che con i loro errori hanno messo a rischio l’azienda. Non si può essere capi d’impresa quando si vince e Ponzio Pilato quando si è travolti dalle polemiche. I manager sono scelti dal vertice e le loro mancanze sono inevitabilmente le mancanze di chi li ha messi in posizioni di scelta e di potere». «Scegliere un dirigente sbagliato– sostengono dipendenti e soci di Euronut spa –non è certamente un reato e non ci associamo alla valanga di accuse anche infamanti che hanno travolto i Benetton. Ma da protagonisti di una vicenda paradossale ed assurda ci sentiamo in diritto di darle qualche suggerimento peroggi e per il futuro. Siamo una piccola azienda che subisce quotidianamente i danni di scelte sbagliate dei suoi manager. Non lo diciamo noi, lo dice la procura di Avellino quando, constatata una perizia che ravvede rischi per la sicurezza ad attraversare il cavalcavia 22, ne ordina il sequestro e indaga due suoi manager per ‘omessa manutenzione’. Non è stato il signor Luciano Benetton a ridurci così, ma una fetta di responsabilità  molto ampia se non totale la hanno coloro i quali negli anni si sono succeduti alla guida della direzione competente per questo tratto. Esiste però una vostra corresponsabilità morale, per avere messo le persone sbagliate al posto sbagliato ed avere implicitamente avallato una condotta – lo dicono i magistrati – negligente, poco attenta alla manutenzione, alla sicurezza degli utenti, ai controlli ordinari». «Sarà il processo di Avellino, come sarà il processo di Genova, a tirare le somme e fare emergere le vere responsabilità. Siamo però convinti che da queste situazioni (drammatiche come nel caso di Genova, paradossali come nel nostro) possa venir fuori per voi Benetton e quindi per Autostrade una opportunità: quella di dimostrare che avete buone intenzioni, che volete ‘riparare’ il danno di immagine, investendo seriamente, concretamente e in maniera lungimirante sulla manutenzione in Italia. Solo così il nome dei Benetton, la vostra storia familiare ed imprenditoriale e quella di Autostrade potranno avere un riscatto». comments

Redazione IrpiniaPost

Share
Published by
Redazione IrpiniaPost

Recent Posts

Sì all’intitolazione dell’ospedale a Frieri, ma ora aprite i reparti

Sì all’intitolazione dell’ospedale a Frieri, ma ora aprite i reparti È stata tanta e forte…

1 anno ago

IrpiniaPost si ferma qui, grazie per essere stati i nostri lettori

Da qualche tempo meditavamo sull’opportunità o meno di congedarci ufficialmente. Un po’ perché restii a…

1 anno ago

D’Andrea: ‘Agenzia forestale dell’Alta Irpinia, la firma a Lioni’

Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’assessore comunale di Lioni, delegato alla Montagna,Rocco D’Andrea: “Dopo diversi…

1 anno ago

Covid, altri due decessi in Irpinia

History is littered with hundreds of conflicts over the future of a community, group, location…

1 anno ago

Bisaccia, Marcello Arminio vince ancora

Marcello Arminio si conferma sindaco ancora una volta a Bisaccia. Staccata di un centinaio di…

1 anno ago

Cassano Irpino, per Vecchia il quarto mandato

Dopo il risultato per la Lega alle Europee, superiore al 50 per cento nel piccolo…

1 anno ago