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Ciclovie e mobilità sostenibile. Regione attenta ma l’Irpinia è svantaggiata

In regione Campania si parla dimobilità sostenibile, economia verde e riequilibrio ambientale. In questo contesto ruolo di primo piano all’uso della bicicletta come mezzo di trasporto urbano ed extraurbano. L’attenzione sul tema è molto alto dopo l’ok del Governo alla ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, con un notevole stanziamento di fondi a patto che le regioni (c’è anche la Campania) predispongano il terreno. Il che significa un piano di gestione del lungo percorso. In ogni caso la mobilità sostenibile, uno dei punti fermi della programmazione europea 2014-2020, è stata e verrà affrontata nel suo complesso. Ora toccherà agli enti locali e alle associazione prendere in mano la questione, far arrivare fondi e soprattutto sfruttarli per opere durature e redditizie. Mercoledì 16 marzo in Consiglio regionale si è discusso di Piano regionale della mobilità ciclistica (PRMC). Uno strumento che individua il “sistema ciclabile regionale, quale elemento di connessione e integrazione dei sistemi ciclabili provinciali e comunale, in relazione al tessuto e alla morfologia territoriale, allo sviluppo urbanistico, al sistema naturale con particolare riferimento alle coste, ai fiumi, ai laghi, ai parchi nazionali e regionali e ai grandi poli attrattori. Il sistema ciclabile regionale assume e valorizza le dorsali della rete ciclabile regionale, ossia gli itinerari di media-lunga percorrenza delle reti di percorribilità ciclistica nazionale e internazionale che assicurano sia i collegamenti tra Comuni e località di interesse turistico, sia gli attraversamenti dei centri urbani inseriti in sistemi sovraregionali fino al livello europeo”. Il tutto per poi predisporre le priorità strategiche e gli obiettivi specifici in materia di educazione, formazione e comunicazione per la diffusione della mobilità ciclistica. E soprattutto le fonti di finanziamento europee, nazionali e regionali necessarie per la realizzazione dei suoi obiettivi. L’Irpinia parte decisamente svantaggiata, perché si parla dicompletamento e la messa in sicurezza di reti e percorsi ciclabili esistenti, anche con la riconversione di strade a bassa densità di traffico motorizzato.Di esistente, in provincia di Avellino, c’è pochissimo. Il fatto più drammatico è che questi percorsi, secondo la previsione della Regione, si connettono con il sistema della mobilità collettiva qualistazioni, porti e aeroporti e con le reti ciclabili intercomunali.Ecco perché il dialogo tra gli attivisti della Avellino-Rocchetta e le associazioni legati al mondo della bici stanno discutendo anche in questi giorni di iniziative comuni. Parte comunque da oggi un percorso di osservazione Per implementare le politiche regionali in materia di economia dell’ambiente ed elaborare il “Piano annuale per l’economia verde (PAEV)”, presso la Giunta regionale è istituito l’”Osservatorio Regionale sull’Economia Verde” (in sigla “OREV”).

Redazione IrpiniaPost

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