Presso il Polo Specialistico Riabilitativo della Fondazione Don Gnocchi di S. Angelo dei Lombardi, ormai da tempo, sono operativiAmadeo, Diego, Pablo e Motore, 4sistemi tecnologici robotizzati estremamente avanzati, che integrano il lavoro svolto dai fisioterapisti in palestra per la riabilitazione dell’arto superiore in pazienti con esiti da ictus. Questi dispositivi costituiscono una importante innovazione in riabilitazione, in quanto permettono diintensificare il trattamento riabilitativoe dimisurare i progressianche dopo singole sedute di trattamento. Con questi sistemi è possibileverificare costantemente il percorso riabilitativo e personalizzare l’interventoa seconda della caratteristiche cliniche e delle risposte del paziente. Un altro aspetto importante di queste strumentazioni è che sono in grado dicoinvolgere e motivare il pazientecon feedback sonori o visivi all’interno di veri e propri programmi di realtà virtuale. Come in un “gioco”, di fronte allo schermo di un computer, il paziente è in grado di apprezzare il proprio miglioramento ed è ingaggiato in unasfida con se stessoper progredire a livelli di difficoltà superiori. Le nuove apparecchiature di S. Angelo, in particolare, offrono l’opportunità dipotenziare la fisioterapia tradizionale nell’ambito della riabilitazione neurologica, assistendo i movimenti della mano, del polso, del gomito e della spalla. Un primo bilancio di questa sperimentazione attiva in altri 6 Centri della Fondazione Don Gnocchi sparsi in tutta Italia, oltre a S. Angelo, si è avuta nel corso di un Convegno, dal titolo “La tecnologia e la robotica in riabilitazione”, tenutosi a Roma, l’11 novembre scorso. I dati preliminari raccolti su 94 pazienti finora trattati mostrano risultati incoraggianti sull’efficacia ed efficienza del trattamento robotico che sembra migliorare anche alcuni aspetti cognitivi oltre a quelli motori dell’arto superiore, in misura significativamente maggiore rispetto al trattamento tradizionale. L’85% dei pazienti sono stati reclutati entro 3 mesi dall’ictus (il 61% con età compresa tra i 60 e gli 80 anni e il 24% con età tra i 40 e i 60 anni). Nel 71% dei casi i pazienti erano affetti da ictus ischemico e il 29% da ictus emorragico. Il 16% con afasia e il 14% con eminattenzione. La raccolta dei dati proseguirà fino a marzo/aprile 2017, con l’ambizione di coinvolgere circa 300 pazienti, così da rappresentare uno dei più importanti studi su questo tema a livello mondiale. Inoltre, questi risultati saranno utili per comprendere in che modo la riabilitazione robotica potrà essere applicata anche ad altre patologie. A S. Angelo, sono coinvolti in questo progetto il Responsabile medico,Giovanni Vastola,il medico fisiatraGabriele Speranza, insieme ai coordinatoriRita MoscaeMassimo Colellae alle terapisteGaetanina Campetiello,Antonietta Chiusano,Antonella Della Vecchia,Pasqualina Soriano,Michela Pagliarulo. Simonetta Mosca, Direttrice del Presidio Centro Sud ha commentato, “l’arrivo dei robot ha ampliato l’offerta riabilitativa della nostra struttura, mettendo a disposizione dei pazienti un trattamento ancora più all’avanguardia, a conferma della volontà della Fondazione di investire in questo territorio per il consolidamento della propria presenza. Inoltre, lo studio multicentrico ha dato e offrirà al nostro personale coinvolto una crescita professionale di grande spessore, in un ambito di rigore scientifico, grazie al confronto e alla collaborazione con gli altri operatori della Don Gnocchi impegnati in questa ricerca”.
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