Dalla futuristica sede diAcca Software a Bagnoli Irpino Vincenzo De Luca lancia una proposta ai fratelli Guido e Antonio Cianciulli.“Troviamo la via amministrativa per entrare in contatto e mettiamoci al lavoro. Dedicatevi alla Campania, pressateci, fateci sentire la vostra voce. Ci sono tanti dossier sui quali stiamo lavorando, e vi assicuro che la nostra regione è la “Bocconi” della burocrazia– dice il governatore ironizzando -.Ragioniamo su un pacchetto di progetti esecutivi, innoviamo e informatizziamo. Abbiamo bisogno di Acca”. La mano tesa e la richiesta di soccorso ai proprietari dell’azienda leader del software per l’edilizia arriva nel corso di unconvegno sul BIM (Building Information Modeling) e l’obbligatorietà della sua applicazione per tutti gli appalti a partire dal 2025.Ma intanto Acca già sperimenta, ad esempio nella progettazione di una scuola a Montemarano. E nel frattempo la Campania è già la regione d’Italia nella quale si è maggiormente fatto ricorso al BIM.“Non è un caso– aggiunge De Luca -.Siamo impegnati ormai da anni sul fronte della digitalizzazione, in modo particolare per quanto riguarda le grandi infrastrutture. Stiamo portando la banda larga un po’ in tutto il territorio regionale e contiamo di completare questo intervento, decisivo per rendere competitive anche le aree interne e meno urbanizzate. Siamo molto convinti della necessità di modernizzare anche le progettazioni, abbiamo la fortuna di avere Acca in Irpinia e questa è una carta in più da spendere”. Il numero uno della Giunta parla a termine di una mattina intensa di lavori.Il suo è un discorso dal taglio politicoe, quindi, non manca di sottolineare che“il BIM è una bella realtà, ma per esprimersi in tutta la sua potenzialità avrebbe bisogno di un governo nel quale si sa di cosa si parla”. Non è l’unico attacco all’esecutivo gialloverde, ma il governatore sottolinea pure le sue perplessità sul codice degli appalti e le normative antimafia.“Siamo il Paese nel quale ogni opera viene bloccata dai ricorsi”, aggiunge. Sul finale infine avverte:“Il settore pubblico è vecchio e non riesce a stare al passo. E loro cosa fanno? Creano quota 100, mandano la gente in pensione, ma senza preoccuparsi di come rimpiazzarla”. A margine,a proposito del Concorsone e del ricorsogià presentato da parte di alcuni ex lavoratori del Consorzio agrario interprovinciale di Salerno-Napoli-Avellino e del Consorzio Agrario di Caserta e di Benevento, dice:“Noi andiamo avanti”. comments
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