“Quando non ci sarò più, spero che ognuno di voi possa chiedere a se stesso se ha trovato in me un amico o una persona indifferente in questi anni”.È questo uno dei passaggi più sentiti del discorso diCiriaco De Mita, ricandidandosi a 91 anni a sindaco di Nusco. Nella mattinata dedicata alla presentazione della lista “L’Italia è popolare”, l’ex presidente del Consiglio ha svestito per qualche minuto i panni del leader e messo in primo piano quelli dell’uomo, in qualche modo anche con i suoi tormenti. Un discorso molto lungo che ha raccontato qualche aneddoto sulla fase di costruzione della lista, definita notevole e rinnovata per i tre quarti (tra l’altro presentata con nome e simbolo del partito di De Mita) e che ha ripercorso alcune tappe del suo illustre passato al governo del Paese.“Quando si discute della storia d’Italia, io ci sono sempre con contributi di dialogo e pensiero”. Nel mezzo, riproposta a più riprese, la polemica con gli avversari.Sul candidato sindaco Francesco Biancaniello ha ironizzatostrappando una risata alla platea:“Questo è arrivato e non si sa se esiste, sottolinea la differenza di età. Io gli dico: ti aspetto”. Unico passaggio riferito all’avvocato, diversi invece gli attacchi all’indirizzo della minoranza in Consiglio comunale.A Gianni Marino e Lucio Molinario,consiglieri uscenti e ripresentatisi.“Non sapevo se ricandidarmi o meno, alla mia età e con la mia popolarità in Italia. Ma la mia candidatura è stata accompagnata da un consenso generale ovunque. Siamo qua non per competere, ma per candidarci appunto– ha detto –Avremmo fatto una competizione se nella passata esperienza avessi avuto un’opposizione intelligente, anziché segnata dalla stupidità. Invece era solo capace di dire no. Marino e Molinario, che diceva solo ovvietà, hanno sempre voluto marcare una differenza, anche quando io ho aperto al dialogo. E allora era impossibile lavorare tutti per lo stesso fine. Questa volta farò il sindaco e guiderò la maggioranza come se la minoranza non ci fosse”.E ancora, sulle accuse di scarsa presenza in Consiglio comunale, ha spiegato:“Ero presente nel rapporto con le persone. Non sono venuto al Comune, ma ricevevo le persone a casa mia e chiunque voleva poteva venire. Mi fa pena chi ora si riduce a una ribellione di miseria, solo perché dopo che gli avevo sistemato un figlio voleva lo facessi anche con l’altro”. Due i temi oggetto di scontro asproin questi anni citati dall’ex segretario della Democrazia cristiana. La ricostruzione della villa comunale, sulla quale ha confessato:“Diedi l’incarico a un architetto di Avellino al quale questa volta non lo avrei dato”.Il riferimento è al consigliere regionale Maurizio Petracca, con il quale di recente si è consumata una profonda frattura politica. Sulle attività produttive ha rimarcato:“Hanno fatto saltare due investimenti industriali, denunciando la presenza di amianto. Come se fosse un problema solo nuscano”. E a proposito di questioni sovracomunali,il presidente della Città Alta Irpinia ha colto l’occasione per rispondere a distanza alle dichiarazioni dalla Fiera di Calitri di Rosanna Repole sul Progetto pilota.“Dico alla ex sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi, una testa singolare idonea alla cattiveria e alla presunzione, che noi tre anni li abbiamo persi per la loro posizione ostile, uno per il cambio del Governo e adesso dobbiamo rispettare i tempi. Che dipendono dalla Regione, non da noi”.Per la lista sono intervenuti Amedeo Filiberto De Feliciis, il professore Giuseppe Recupero e Tiziana Rullo: “Siamo onorati di poter vivere questa esperienza accanto al presidente“. comments
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