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De Mita fa novanta

Oggi Ciriaco De Mita compie 90 anni e il leader si prepara ad affrontare l’ennesima sfida. Sopravvissuto a tutti, ha tenuto a sottolineare nell’intervista a Repubblica. Torna sul ring dopo aver contribuito ad affossare il premier Matteo Renzi nel referendum, aver conquistato il favore di 18-19 amministrazioni altirpine su 25 in sede di area pilota. Dopo aver lavorato a tutto campo per portare un consigliere in Regione Campania con un 6,7 per cento. Tre vittorie in tre anni, gli enti sono conseguenze. Sapeva bene che con il successo di De Luca sarebbe stato eletto anche Maurizio Petracca. Lo disse chiaro e tondo in un incontro con l’Udc in quel di Lioni qualche settimana prima del voto, il che dimostra la straordinaria capacità dell’animale politicoad ogni appuntamento elettorale. Adesso, com’è noto pure ai cinghiali, il nipote Giuseppe è candidato con Civica Popolare in alleanza con Renzi. Uninominale Camera in un collegio che parte dal Sannio orientale per arrivare a Contursi. Chi vota Pd vota anche Giuseppe De Mita. Così è, non è nostro costume criticare o lodare partiti e coalizioni per scelte interne. Se la scelta sia azzeccata o pessima lo decideranno gli elettori. Il voto del 4 marzo in Irpinia sarà anche sul sindaco di Nusco, elementare. Ma non crediamo al giudizio sulla storia. Probabilmente sarà una sentenza popolare, favorevole o meno, sul suo operato negli anni dopo il ritorno da Bruxelles. Se l’azione di De Mita sul Progetto Pilota, avviata dal nipote candidato, fosse percepita come corretta, Civica Popolare riceverebbe consenso in Alta Irpinia. Se l’operato dei suoi fedelissimi dall’Asl fino all’Asi è apprezzato, il consenso crescerà ancora. Se i sindaci demitiani o i democratici-demitiani riuscissero a convincere i loro cittadini a preferire la coalizione di centrosinistra, le possibilità aumenterebbero. Se in queste settimane i De Mita dovessero siglare uncessate il fuococon i democratici-dissidenti, potrebbero seriamente pensare di farcela. Se poi ad Ariano Irpino la forzista Maria Carmela Grasso non raccogliesse le preferenze naturali per una comunità da anni in mano al centrodestra, e il deputato dovesse far breccia nel cuore del Tricolle, l’elezione sarebbe possibile. E naturalmente mettiamoci anche l’inevitabile gioco delle associazioni, di qualche realtà produttiva. Se le risposte dei De Mita alla crisi fossero percepite come soddisfacenti, ed eventuali nuove promesse ritenute credibili, l’orizzonte si avvicinerebbe parecchio. Naturalmente vale anche per le risposte di Maurizio Petracca, in agricoltura innanzitutto. E il ragionamento si può fare anche in negativo. Peserà il caso Aias? Peseranno le aziende chiuse pure in terra di Nusco? Che valore avranno questi tre anni di regione con tanti milioni promessi e non ancora giunti? E i giovani elettori riusciranno ad appassionarsi ai ragionamenti di alta politica mentre pensano di fuggire il più lontano possibile da Nusco, Avellino e dall’Italia stessa? C’è chi è convinto che i De Mita la sfangheranno anche stavolta. Chi scommette secco sui Cinque Stelle. Nonostante le proiezioni, in pochi credono nel centrodestra tra Ariano e Alta Irpinia. C’è chi parla per il gusto di parlare e chi parlando esorcizza timori. Chi punta sui pentastellati convinto del boom e chi sorride pensando “se De Mita non ha fallito un colpo fino ad ora, perché dovrebbe sbagliare adesso?“. Ci si auto-convince di qualcosa oppure si fanno previsioni per scaramanzia. Con De Mita vincitore gli avversari tremerebbero.A proposito, dal primo post su Facebook del candidato Giuseppe si capisce bene chi venga considerato il principale competitor.“E’ una campagna elettorale nella quale la linea di confine è tra movimenti e forze politiche diciamo tradizionali e forze politiche di destra e per destra intendo il centrodestra, con una marcata presenza populista, ed il Movimento Cinque Stelle che va assumendo sempre più i tratti di una forza di destra, ai limiti dell’eversione, per quanto ammantata di nuovismo e di qualunquismo”. Ma “gli altri candidati sono episodi…”. Ma con De Mita sconfitto dovrebbero tremare molti amici del presidente: negli enti, magari nelle amministrazioni “infedeli”. Comune per Comune ogni cosa sarà tracciata all’indomani del risultato. Sarà interessante capire poi come si comporteranno adesso i sindaci a lui vicini che dovranno tornare a chiedere il consenso poche settimane dopo, quando comincerà il clima per le amministrative. C’è il rischio di bruciarsi. E allora chissà cosa inventeranno. De Mita fa novanta, come la paura. comments

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