Il Consiglio regionale ha approvato nella serata di mercoledì il collegato alla Legge di Stabilità 2016. Con il voto c’è il via libera alla moratoria di sei mesi contro l’installazione di nuovi insediamenti eolici su tutto il territorio regionale. Un provvedimento che riguarda in particolareIrpinia e Sannio. “La scelta della moratoria sugli impianti eolici è fondamentale e caratterizzante per il territorio campano fortemente penalizzato dalle pale eoliche e per una regione che deve puntare sulle fonti energetiche alternative”, ha detto in aula il consigliereCarlo Iannace, promotore dell’iniziativa. Da segnalare la posizione delMovimento Cinque Stelle.I pentastellati, che pure avevano promosso una mozione anti-eolico nelle settimane scorse, hanno abbandonato l’aula per evidente dissenso politico quindi prima che si arrivasse alla votazione sull’articolo e di conseguenza della legge. L’articolo che introduce la moratoria era stato proposto una prima volta in commissione dallo stesso Iannace. Inizialmente non passò, poi fu modificato dal vicepresidente Bonavitacola che lo ha inserito nel maxi emendamento. Così come è formulato, l’articolo apre alla necessità di una definizione della materia. Ora dovrà essere sempre il Consiglio regionale a individuare i“siti non idonei”alla realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte eolica di potenza superiore a 20 Kw. Perché nel collegato si parla di una protezione per “aree non idonee alla realizzazione degli impianti di produzione di energia elettrica, tra cui quelle che presentano vulnerabilità ambientali, quelle caratterizzate da rischio idrogeologico, quelle qualificate come beni paesaggistici, i Siti di Importanza Comunitaria, le aree di pregio agricolo“. Insomma, bisognerà vedere quali terreni, nello specifico, verranno presi in considerazione in Irpinia per uno stop alla installazione delle pale. Iannace e i comitati portano a casa una partita di un campionato che si preannuncia ancora lungo. Ciò che è stato approvato può definirsi una buona anticipazione del Pear (piano energetico ambientale regionale). Ma sarà il Pear il vero tavolo per definire una volta per tutte il rapporto tra energia e tutela del territorio.
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