Riesplode la protesta contro l’eolico selvaggio in Alta Irpinia. Selvaggio è uguale a non disciplinato. Una materia che non trova certezze. C’è una moratoria ma sul monte Airola di Andretta i camion sono passati e si è scavato. Gli imprenditori hanno denunciato il sindaco, ora i comitati si ritrovano per riprendere la battaglia. Senza certezze, con uno sguardo rivolto alla Regione ma un altro rivolto agli amministratori, ai quali verrà sottoposto un nuovo documento da portare a Napoli. In quel documento si chiederà che tutta la zona venga ritenuta “non idonea” per nuovi insediamenti eolici. Sì, perché la partita non si gioca più sul piano della moratoria. Si gioca sulle aree che la Regione, c’era scritto negli emendamenti di primavera, dovrà escludere o meno dalla geografia delle pale. Il clima però è pessimo, perché l’ombra della criminalità organizzata viene nuovamente denunciata. Così risponde Rocco Pignatiello, del comitato di Lacedonia, con il quale abbiamo parlato a margine del summit dei comitati ad Andretta. Professore,alcune associazioni parlano apertamente di mafie. Per quello che è in vostro possesso ci sono degli elementi per dire che qui, ad Andretta o Sant’Andrea, eolico è uguale a mafia? Detta così la cosa è sbagliata e forse fanno anche male a parlarne in questi termini. Detta come l’abbiamo detta noi a Bisaccia non è affatto sbagliata. Quell’assemblea fu preceduta da un periodo di poco più di un anno con quattordici tra esplosioni, incendi e intimidazioni. In quel caso era naturale parlarne in quei termini. Ora? Lo dissi io e poi lo disse molto meglio il vicepresidente della Commissione, Claudio Fava. Mafia è anche quando arriva uno e compra l’agricoltore, il tecnico comunale o il funzionario regionale e fa passare cose che non potrebbero passare. E’ la mafia dei colletti bianchi. In questo caso sì, potremmo anche parlare di mafia. Ma è l’assenza di leggi, regolamenti e tutele sul territorio che permette l’incunearsi di certi fenomeni. Ma la mafia dei colletti bianchi è sempre mafia. Il punto però è questo: se non ci sono elementi di illiceità si può ancora parlare di criminalità organizzata? Ci si infiltra in una legge farraginosa, questo è sicuro. Io denuncio da anni una cosa: alla conferenza di servizi viene invitato il sindaco e il sindaco non analizza il progetto. Oppure non controlla se il progetto rispetta le norme. Beh ma questa sarebbe una omissione… Sì ma qui si inserisce anche il tecnico del Comune che fa finta di non sapere che un terreno era gravato da uso civico, quindi non alienabile. Spesso si giustificano dicendo è stato un errore materiale. Poi il funzionario regionale nicchia e il processo verso nuove pale non torna indietro: e ci ritroviamo interi pezzi di territorio aggrediti dall’eolico. In questo contesto non si capisce chi debba occuparsene in via prioritaria. La magistratura, la politica? Torniamo sempre al punto principale, che è il Pear: il piano energetico che la Regione dovrebbe predisporre. Quella è la strada per evitare molte cose, comprese certe preoccupazioni. Intanto però a Sant’Andrea di Conza si registrano due episodi inquietanti. Lì non ci sono pale, le associazioni dicono che gli episodi sarebbero legati al rifiuto del sindaco all’eolico. Che ne pensa? Non posso rispondere su questo, non conosco la vicenda. — Domenica, ore 18.00, assemblea a Sant’Andrea di Conza con la presenza del primo cittadino Pompeo D’Angola e l’associazione “Io Voglio restare in Irpinia”. Un momento di chiarezza per la comunità santandreana e non solo. comments
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