L’Irpinia terra fragile sul rischio idrogeologico. Cosa nota, ma a certificarlo durante le tragedie degli ultimi giorni è anche l’istituto per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA). Presentato il nuovo0 rapporto sul rischio di frane e alluvioni. E’ aggiornato al 2017 ma la sostanza non cambierebbe di molto se fosse al 2018. Il dossier calcola che in provincia di Avellino più di 53mila le persone abitano in aree a rischio. Si tratta del 12,6% del totale della popolazione. 14mila gli edifici che si trovano in zone a pericolosità idraulica, 3.637 le aziende che sorgono dove in aree a rischio frane e alluvioni. Il Comune che ha “con fumato suolo” in zone potenzialmente franose è Candida. Significativo l’aumento anche a Bonito, Paternopoli e San Martino Valle Caudina.
Due milioni di italiani sono esposti allo scenario di maggior rischio, e altri 6,1 a quello medio. A questi vanno aggiunti circa mezzo milione di edifici, un filo meno di 200mila aziende e 14mila beni culturali di vario tipo – tutti identificati in aree dove grandi alluvioni sono più frequenti.
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