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Geografia dei clan in Irpinia, il rapporto della DIA

“Nel capoluogo opera il clan Genovese, con proiezioni anche su territori adiacenti. Gli equilibri criminali delle zone dove maggiore è la pressione delinquenziale – Vallo di Lauro, Baianese, Valle Caudina, comprensorio Montorese-Solofrano, Alta Irpinia e Arianese – non hanno subito sostanziali mutamenti. A Quindici e in altri comuni del Vallo di Lauro opera la famiglia Cava e l’antagonista clan Graziano“. E’ il passaggio iniziale della parte che riguarda la provincia di Avellino nell’ultima relazione dellaDirezione Investigativa Antimafia (Dia). Il testo consegnato oggi al Parlamento fa riferimento in particolare al primo semestre del 2018.“Il primo dei due sodalizi – si legge sempre con riferimento alle famiglie Cava e Graziano – estende la sua influenza anche nell’agro vesuviano e nolano tramite la famiglia Sangermano. Tra febbraio e marzo, soggetti legati al gruppo Sangermano hanno subito alcuni attentati. Il primo si è verificato il 18 febbraio 2018, a Pago del Vallo di Lauro, dove un pregiudicato è stato ferito da un colpo di arma da fuoco, esploso sotto la sua abitazione, da un altro pregiudicato, tratto in arresto il 9 marzo successivo. La vittima era stata coinvolta in un’inchiesta, conclusa nel 2016, con l’emissione di provvedimenti cautelari485 ri- guardanti un presunto intreccio fra esponenti corrotti dell’amministrazione comunale di Pago del Vallo Lauro ed affiliati ai clan Cava e Sangermano. L’altro episodio si è verificato il 1 marzo 2018, quando è stata incendiata un’auto di proprietà della moglie di un pluripregiudicato, ritenuto affiliato al gruppo Sangermano”. “Nell’alta Valle dell’Irno, al confine tra le province di Salerno ed Avellino, ma anche nel Vallo di Lauro è presente il menzionato clan Graziano.Nella Valle Caudinaopera il clan Pagnozzi, con proiezioni nelle province di Benevento, tramite sodalizi satellite, e Caserta, attraverso storici rapporti con il cartello dei casalesi e gruppi dell’area marcianisana. Il clan è operativo anche a Roma, dove è radicato da anni con un ruolo di primo piano in diverse zone del quadrante sud della Capitale. Il traffico di stupefacenti e le estorsioni sono le attività criminali prevalenti dei sodalizi citati che, tuttavia, negli anni hanno dimostrato di saper intessere rapporti, di reciproco interesse, anche con le pubbliche amministrazioni locali”. LEGGI LA RELAZIONE QUI. comments

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