Categories: Spettacoli e cultura

Grottaminarda: Irpinia Folk in Tour con Coleman, La Nua, La Rua Catalana

Irpinia Folk in tour, musica e non solo. Convegni, esposizione di prodotti e aziende. Al Castello D’Aquino di Grottaminarda 31 luglio e 1 agosto. ore 19:00Convegno: DIAMO VALORE ALLA TERRA nuovo PSR 2015-20120 predisposto dalla CIA Di grottaminarda settore Agricoltura Hanno calcato alcuni dei palchi più importanti della musica indipendente nel sud Italia, in cartellone con gruppi del calibro di: A Toys Orchestra, Brunori SAS, 99Posse, Jovine, Giorgio Canali & Rossofuoco, Francesco Di Bella, Giuliano Clerico, il Cielo di Bagdad. Nell’autunno del 2014 il gruppo collabora con l’AReCHI Quartet per un riarrangiamento dell’EP Something New da portare nei teatri, inaugurando questo nuovo sound al “Teatro De Simone” di Benevento, in vista del concerto di beneficenza per il Togo “Note di Solidarietà”, organizzato dai missionari del “gruppo Ofè”. Finito l’impegno col “Something New tour”, aperto dal loro primo videoclip ufficiale “Downtown” e portato su più di 40 palchi del sud-Italia, dopo un periodo di ritiro musicale nel dismesso convento francescano di Zungoli (AV), sono attualmente impegnati in una costante ricerca di nuove sonorità per l’uscita del loro primo CD, prodotto dall’etichetta musicale “Octopus Records” di Giuseppe Fontanella (24 Grana). facebook:https://www.facebook.com/laruacatalana video:https://www.youtube.com/watch?v=lV3MfrjBY_Q Reggae dj set & live showcase Raf D Selecta & Mista Dek facebook:https://www.facebook.com/pages/Hyrpinia-Connection/1631387800419941 ore 19:00 Convegno: promozione del territorio predisposto dalla CIA Di grottaminarda settore Agricoltura E di maestri in maestri si inizia un percorso a ritroso di ricerca, che dai Dervish e McGlodrick va fino a Danù, Solas, Bothy Band, Planxty, Chieftains, Dubliners… Seguendo il filo delle influenze celtiche, una volta giunti in Irlanda si butta l’occhio, e l’orecchio, alle terre al di là del mare, raccogliendo l’eredità di danze bretoni e scozzesi, fino a sguardi più lontani verso i ritmi balcanici, importati oltre manica assieme al bouzouki greco negli anni Sessanta. Facebook:https://www.facebook.com/lanua2013?fref=ts video:https://www.youtube.com/watch?v=0S7npgXezr4 il musicista “nero a metà” nato da padre americano e madre napoletana, vocalist degli Almamegretta fino al 2013 e che, a dieci anni da Alternegro, ha deciso di ritornare in studio per il suo nuovo disco. “VoodooVibe esprime la vibrazione profonda e primitiva che muove tutto in un unico battito del cuore – spiegaColeman – Con questo nuovo album mi sono finalmente dedicato a me stesso. Dopo anni in cui ho lavorato sempre per altri, era arrivato il momento di pensare a me. Voodoo Vibe riassume tutte le mie impressioni, le mie sensazioni sui nostri giorni. È un progetto intimo ed emotivo”. Nove tracce in cui fonde il reggae con il funk, il jazz, strizzando l’occhio alla posse per affrontare temi quali l’integrazione, il disagio sociale, la tolleranza. Per declinare temi forti in una musicalità leggera, che faccia ballare ma anche pensare, VoodooVibe, prodotto Carlo Rossi, missato da Diego Sorano (fonico/dubmaster) vede anche per la prima volta la partecipazione di Nathan Coleman (figlio di Marcello ndr) alle chitarre, è un lavoro all’insegna della contaminazione musicale che invita alla contaminazione umana vissuta, toccata con mano da Coleman nei suoi continui viaggi a Bruxelles, dove alloggia nel quartiere congolese, pieno di musicisti ed artisti che lo hanno influenzato profondamente con le loro storie e riflessioni e dove il nero, il diverso, è considerato parte del tutto. VoodooVibe racconta il superamento dell’omologazione che genera schiavitù, descritta nel brano “Acqua santa”. E ancora l’incoraggiamento, il messaggio di speranza per resistere alla voglia di migrare di “Wote ndani ya”, di lasciare la propria terra d’origine, ‘terra mamma e mariola’, per approdare in una “Terra morta” che – parafrasando Pino Daniele – ‘forse ‘na vota era ‘e mille culure, ma oggi ‘o fuculare è o ‘scuro’ . La lotta ad ogni forma di discriminazione è uno dei fili conduttori dell’album, forse più evidente in “M’ vec’”, che narra di storie di ordinario razzismo, ed in“Dio è addovà”, la ballad soul con venature reggae che invita a migliorarsi continuamente, senza nascondersi dietro un’ideologia: nessun colore, nessuna religione. Puro reggae, con solo ritmi in levare in “Come Closa” con la partecipazione di Bunna from Africa Unite e della splendida “Jah Du” Facebook:https://www.facebook.com/pages/Marcello-Coleman/61124224323?fref=ts Video:https://www.youtube.com/watch?v=iFTQZ–sxus site :www.zirmacoop.com

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