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Harambee: ‘Con i nuovi aumenti energetici attività a rischio chiusura’

Harambee Movimento per i Beni Comuniintende richiamare l’attenzione dei propri iscritti e simpatizzanti nonché della cittadinanza sugli ulteriori aumenti dei prezzi di luce e gas che oramai da tempo sono diventate una vera e propria tagliola sui redditi delle famiglie e delle imprese. Tuttavia dal mese di gennaio si è avuto un ulteriore balzo dei costi che sono aumentati del 50%. A questi dati vanno aggiunti gli effetti indiretti degliaumenti delle bollette di luce e gas, perché le attività produttive, negozi e imprese stesse dovranno forza causa adeguare i propri listini al pubblico per sostenere i maggiori costi energetici a loro carico e non fallire, scaricando i rincari di luce e gas su prezzi e tariffe al consumatore finale. Questa situazione causerà una contrazione dei consumi con immensi danni per l’economia nazionale. Noi di Harambee riteniamo che la doverosa transizione economica atta a contrastare l’evidente catastrofe climatica in atto ha dei costi che non vanno scaricati su famiglie e piccole imprese, bensì sulle grandi multinazionali che da sempre hanno basato i propri enormi profitti sull’inquinamento e sull’immissione di anidride carbonica nell’ambiente. Quindi riteniamo chenon vadano aumentate le bollette ma tassati i grandi capitali così da ammortizzare i costi derivanti dalle giuste chiusure delle vecchie centrali a carbone.Solo se si vanno a toccare i grandi interessi potremo aspettarci una grande efficientizzazione delle energie rinnovabili che comunque restano la strada obbligata per la salvaguardia della specie umana e della vita sul nostro pianeta così come la conosciamo oggi. Aumentare le bollette di famiglie e piccole imprese è solo un modo per rendere odiosa la transizione energetica ed economica verso un futuro sostenibile. Servono tasse sulla sostenibilità da applicare ai grandi gruppi multinazionali che macinano miliardi di euro e dollari ogni istante. Pertanto Harambee esprime la propria solidarietà, condividendone l’indignazione, al costituendo comitato –Stop agli Aumenti– che si sta organizzando sulle piattaforme telematiche, affinché la voce e la preoccupazione dei cittadini e degli imprenditori possa essere ascoltata dagli organi di competenza.

Redazione IrpiniaPost

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