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I 6×3 della discordia, l’Avellino a cinquestelle diventa un caso

Si parla di Avellino anche sulle testate nazionali. Se ne era parlato già lo scorso giugno, quando il capoluogo avellinese diventò il primo della Campania battente bandiera cinquestelle con la vittoria al ballottaggio diVincenzo Ciampi, candidato del Movimento. Ma che per lui non sarebbe stata vita facile fu chiaro dall’inizio: la matematica anche in politica non è un’opinione e il neo sindaco, piazzatosi secondo al primo turno delle Amministrative, non aveva e non ha tuttora una maggioranza in Consiglio comunale. Una situazione complessa da gestire in Aula e, infatti, già sul programma del Ferragosto la proposta della giunta pentastellata è stata bocciata grazie al voto favorevole alla pregiudiziale delle opposizioni relativa a una variazione di bilancio per le attività culturali estive. La reazione del M5S non si è lasciata attendere. Presso una agenzia pubblicitaria dell’hinterland avellinese sono stati stampati deimanifesti 6×3 con i volti degli otto consiglieri rei di aver votato il testo che sottolineava l’illegittimità dell’operazione pensata da Ciampi. Sulle stampe figurano i volti di Nello Pizza, Nicola Giordano, Modestino Verrengia, Raffaele Pericolo, Alberto Bilotta, Nadia Arace, Costantino Preziosi e Stefano La Verde con la dicitura “Hanno scelto di bloccare il programma della Giunta Ciampi. Ma noi non ci arrendiamo! Aiutiamo il commercio e preserviamo la nostra identità”. Il tutto condito dal simbolo del Movimento e dauna successiva nota con la quale il sottosegretario Carlo Sibilia, il senatore Ugo Grassi e il deputato Michele Gubitosa rivendicano il gesto.“Le vele informative sono una scelta di libera espressione, una scelta del Movimento Cinque Stelle di comunicare a tutta la città ciò che accade nel consiglio comunale di Avellino. Fatevene una ragione, sarà un modus operandi”, scrivono. Una mossa comunicativa che non è passata inosservata e che alza notevolmente il livello scontro dialettico tra forze politiche in Consiglio comunale. Inosservata alle testate nazionali appunto, ma neppure ai cinquestelle irpini. Ovviamente una mossa non gradita dalle opposizioni, che parlano di gogna mediatica e attacco alla democrazia. Soprattutto in casa M5S però i 6×3 si candidano a essere motivo di discordia.Non sfugge l’assenza dalla nota della firma degli altri due deputati irpini del Movimento: Maria Pallini e Generoso Maraia. Così come non sfuggono i commenti sui social di alcune figure storiche dei grillini locali, da Luca Carosella a Tiziana Guidi. “Chiunque sia stato ha fatto un cosa ignobile: togliete il simbolo del M5S dal manifesto… Questa cosa fa schifo ed io me ne dissocio totalmente”, è il commento della candidata a sindaco di Avellino nel 2013. Intanto l’amministrazione è corsa ai ripari con una controproposta già deliberata per il Ferragosto. Tramontata l’ipotesi Ron a Corso Vittorio Emanuele, sarà il 18 agosto la giornata del concerto con il rapper napoletanoClementino. comments

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