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I magistrati antimafia a Nusco: ‘Proteggete il territorio’

Ambiente, sviluppo e legalità. Lungo questi tre concetti si è tenuto il confronto a Nusco tra magistrati, politica, giornalisti. La sintesi: “Conservate questo territorio, difendetelo dagli sversamenti di rifiuti. Proteggetelo e createvi un futuro con quello che avete”. Il sindaco di Nusco Ciriaco De Mita esordisce: “Risulta agevole parlare di ambiente qui a Nusco. Inserire questa tematica tra i concetti di legalità e sviluppo significa cogliere il problema nella sua complessità. Qui bisogna ricostruire le ragioni dell’ordine, ma l’ordine può essere ricostruito solo tutelando l’ambiente. Il titolo di questo incontro è un motivo per fare, non per un pensiero da esprimere”. E’ una traccia per i magistrati Catello Maresca (Dda di Napoli, nella foto) e Cesare Sirignano (Procura nazionale antimafia). Che pur rivolgendosi ai ragazzi delle scuole, quindi raccontando la loro esperienza nelle terre di camorra trovano il modo per parlare di questa terra. “A noi Nusco piace – ha detto Maresca – io ogni tanto mi rifugio qui. Però ci aspettiamo che resti esattamente come è. Gli incontri per prevenire i fenomeni criminali servono a questo. Non è scontato dirlo. Caserta trenta anni fa era un bel posto. Poi alcuni affaristi scellerati hanno trasformato quella provincia. Ad Avellino c’è stata una importante operazione antidroga qualche giorno fa. Dico quindi che non ci vuole niente a trasformare un gruppo di balordi organizzati in gruppo mafioso. La storia ci insegna che questo scarto dipende dalla reazione della società civile. Il fenomeno delle associazioni è troppo recente”. Sandro Ruotolo e Cesare Sirignano Si dirà. Ma non dovete essere voi magistrati a proteggere un territorio, lasciandolo esattamente com’è nel caso di Nusco? Beh non proprio, almeno secondo l’analisi di Sirignano. “Oggi i magistrati assumono anche altri ruoli pubblici. Vengono ritenuti gli unici soggetti a cui delegare il compito di far rispettare le regole. Ma questo è sbagliato. In questo paese vi è stata sempre una delega in bianco alla magistratura. Scopriamo le discariche e i fenomeni corruttivi, ma la magistratura interviene a bambino morto. Troppo tardi. Dobbiamo ribaltare i rapporti. Ambiente è un termine che significa spazio, dove ci sono diritti e restrizioni. Quindi tutti devono sentirsi impegnati”. Parole che sentiamo spesso in provincia di Avellino, pronunciate più volte dal nostro procuratore della Repubblica, Rosario Cantelmo. Perché esortare all’impegno serve sempre, soprattutto nelle finte oasi felici.

Redazione IrpiniaPost

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